“Il rinnovato afflusso di fondi pubblici e il necessario ricorso alla spesa pubblica necessari a fronteggiare l’attuale situazione di crisi dell’economia, dovuta alle misure adottate per contrastare l’emergenza Coronavirus, solleticheranno sicuramente gli appetiti delle mafie. La criminalità organizzata è attenta a intercettare flussi finanziari che vengono dal pubblico e lo fa attraverso uno strumento che sa usare bene: la corruzione”.

A lanciare l’allarme è il procuratore di Messina Maurizio de Lucia che, pur condividendo la necessità di un intervento pubblico visto il momento di crisi, denuncia il rischio che “si creino occasioni di infiltrazioni criminali nel tessuto economico lecito”.

“E’ certamente necessario, per sostenere l’economia di un Paese in crisi intervenire con un intervento pubblico – spiega – ma secondo formula trasparenti e corrette. L’attenzione deve essere duplice: certamente serve una vigilanza penale, ma anche culturale”.

De Lucia pensa a un “soggetto attuatore con responsabilità chiare, che illustri in maniera trasparente i criteri di scelta negli acquisti ad esempio”. Soluzione che consentirebbe di non burocratizzare le procedure in un momento in cui queste devono essere snelle, ma al tempo stesso attribuirebbe a soggetti responsabili l’indicazione di linee di condotta chiare e trasparenti.