“Tutto era buonissimo…tranne il conto”: esordisce così il sindaco di Taormina Cateno De Luca nello sfogo affidato ad un post su Instagram, dove pubblica la foto del salatissimo scontrino ricevuto al termine di una cena a Venezia. Quattro persone e un pasto decisamente non elaborato: “Uno per risparmiare ha preso spaghetti al pomodoro ma non credeva che costassero 30 euro!», commenta De Luca.
Il conto salato
Due calici di vino, due piatti di “risi e bisi”, si legge nello scontrino. La pietanza più elaborata? Un rombo alla mugnaia. Insomma, non una cena da ultimo dell’anno con piatti tali da giustificare una spesa di più di 300 euro. “E poi dicono che Taormina è cara…”, conclude causticamente il primo cittadino.
Sotto il post non si sono fatte attendere reazioni indignate da parte di numerosissimi utenti, accorsi a sostenere l’ironica lamentela di Cateno de Luca: “Una pasta al pomodoro forse sono 1 euro spesa non puoi farla pagare 30. Non parliamo di lusso o piatti dagli ingredienti ricercati. Non condivido!!”, scrive una donna. “Un ladrocinio»”ha commentato un’altra. Ma c’è anche chi esprime un’altra visione: “Aprite il menù se non fa per voi il tipo di locale uscite e andate in un’altro meno costoso”.
La sfida alla Lega
“Sono pronto ad andare a Pontida, alla festa della Lega, per spiegare cosa significa Autonomia differenziata, vediamo se Salvini o Calderoli vorranno confrontarsi con me o se scapperanno”. Lo afferma Cateno De Luca, leader di Sud chiama Nord e sindaco di Taormina, che il 15 settembre a Monza darà il via alla campagna elettorale per le suppletive del collegio senatoriale di Monza e Brianza.
Per De Luca “Riforma Calderoli su autonomia è solo un bluff”
“La riforma Calderoli sull’autonomia – aggiunge – è solo un bluff, un tema da campagna elettorale, visto che la Lega di Salvini è in crisi di consensi. Ma l’emendamento approvato ieri, presentato dal Pd, di fatto annacqua l’autonomia: il governo centrale potrà revocarla a proprio piacimento. Altro che ‘Roma ladrona’ e ‘stop al centralismo romano’, i capisaldi della vecchia Lega; qui si rafforza ancor di più Roma che metterà definitivamente un cappio al collo alle regioni. Io non ho paura dell’autonomia, mi preoccupano piuttosto i finti autonomisti”.
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