Il flusso di droga destinato alla movida estiva eoliana e in particolare a quella di Vulcano partiva da Milazzo.
Un anno di indagini dei carabinieri hanno portato alla scoperta di un ingente traffico di stupefacente, hashish e marijuana e all’arresto di due giovani, all’epoca dei fatti minori, già noti alle forze di polizia, ritenuti responsabili di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Ad indagare sono stati i carabinieri del Nucleo operativo di Milazzo insieme alla Stazione di Vulcano.
Le indagini hanno fatto piena luce sul coinvolgimento dei due arrestati nella gestione delle attività di narcotraffico riconducibili ad un sodalizio criminale, operante nella piana milazzese, che riforniva di “hashish” e “marijuana” i frequentatori di numerosi locali pubblici, molti dei quali minorenni, del comprensorio milazzese.
Per gli investigatori è stato necessario calarsi nel “mondo” dei teenager milazzesi e costretti a decodificare un linguaggio, in parte volutamente criptico, nel descrivere posti e quantità.
I due giovani arrestati avevano un modo di commercializzare la droga semplice ma efficace. Si muovevano a piedi facendo consegne su richiesta in vari punti stabiliti della città.
La frase concordata per capire se lo spacciatore aveva o meno la disponibilità di droga era “ti serve un passaggio o sei apposto?”, se “c’era bisogno di un passaggio” allora uno dei due arrestati, che si dividevano le consegne in base agli impegni, si incamminava a piedi in un punto stabilito. In altri casi, meno originali, i clienti si limitavano a chiedere se c’era disponibilità di una “camicia” (hashish) o di una “maglietta” (Marijuana).
Per gli investigatori non è stato semplice tracciare una mappa dei luoghi di spaccio e consumo di stupefacente dei giovanissimi milazzesi. Anche perché, per indicarli i ragazzini utilizzavano sempre dei termini pattuiti, non sempre di facile comprensione.
I posti, dove è stata accertata la compravendita di sostanza stupefacente, che coincide con i comuni luoghi di aggregazione ed incontro dei giovani consumatori, erano chiamati nel loro gergo: “nella villa” (ovvero piazza Nastasi), “agli alberelli” (di fronte al Palazzo Diana in via Marina Garibaldi), “alla zecca” (un vicoletto perpendicolare a Corso Umberto I), “al parco giochi” (Piazza S. Papino).
Nel corso dell’indagine, numerosi sono stati i sequestri a riscontro dell’attività, talvolta anche di piccole quantità di “hashish” e“marijuana. Sequestri che hanno lasciato emergere un importante consumo di droga tra un pubblico di giovani tra i 15 e i 18 anni. Molti dei ragazzi controllati, quasi sempre in età scolare, proveniva da famiglie “per bene” e spesso non era neanche consapevole dei rischi per la propria salute e per la propria fedina penale, legati all’uso degli stupefacenti.
Nel corso delle indagini, i carabinieri hanno anche eseguito un blitz all’interno di un’abitazione in pieno centro, considerata una sorta di deposito/laboratorio e “base di spaccio”.
In quella occasione, uno degli odierni arrestati, fu sorpreso dai militari mentre era intento a confezionare alcune dosi di marijuana servendosi di un bilancino di precisione e di tutto il materiale utile al confezionamento. Furono sequestrati complessivamente quasi 100 grammi di marijuana di cui 14 dosi già confezionate e pronte alla vendita, il pusher fu arrestato in flagranza.
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