• Torna all’attacco il pittoresco sindaco di Messina Cateno De Luca
  • Definisce le delibere regionali carta igienica
  • Si dice sicuro che Musumeci si dimetterà

Ennesimo attacco del sindaco di Messina, Cateno De Luca, al governatore Musumeci.
Stamane, il primo cittadino, tramite una diretta facebook, ha chiesto le dimissioni del presidente della Regione siciliana, definendo le sue ultime delibere, in materia di aiuti ai Comuni, piegati dalla crisi economica determinata dal Covid19 “carta igienica”.

De Luca ha mostrato, arrabbiato come nel suo stile, proprio un rotolo di carta igienica. Il sindaco ha parlato della mancanza del 70% dei fondi che sarebbero dovuti arrivare, appunto dalla Regione, per emettere alcuni bonus, tra cui quelli alimentari, da garantire ai cittadini in difficoltà.

De Luca non ha esitato a definire più volte Musumeci un bugiardo. Il riferimento è alla delibera di Giunta n°129 emanata dal governatore lo scorso marzo 2020.

“La carta igienica viene usata non più per il suo tradizionale scopo, ma serve a simboleggiare quella che è la maggior parte dell’attività del Governo Musumeci. Io faccio questo paragone perché ho letto un articolo che mi ha fatto arrabbiare. Questo, che parla del bonus povertà e scarica la colpa ai Comuni, è un articolo spazzatura! – ha esordito De Luca – Il Presidente Musumeci nel lockdown del mese di marzo aveva annunciato di aver stanziato 100 milioni di euro in sostegno alimentare”.

Secondo De Luca “Musumeci mentì al popolo siciliano sapendo di mentire”.
Il sindaco ha aggiunto: “Lo invito pubblicamente per un confronto diretto su questa vicenda per la quale chiedo anche l’intervento dell’Anci Sicilia con il presidente Leoluca Orlando, nonché sindaco di Palermo. Ma dei 100 milioni di Musumeci, ne sono stati mandati solamente 30, mentre Conte che prometteva 400 milioni, li ha inviati davvero”.

Poi il primo cittadino di Messina è entrato nella parte tecnica della vicenda degli aiuti ai Comuni: “Il 28 marzo arrivano i soldi ma non viene spiegato bene come rendicontarli. A Messina abbiamo non solo speso tutto per aiutare la gente, ma anche il 70% in più. Non ci hanno mandato niente, perché i soldi non ci sono. Tuttavia Messina ha vinto”.

E ancora: “I siciliani in difficoltà hanno bussato alle porte dei sindaci e chiesto i bonus, la procedura era farraginosa, il primo Comune che ha fallito è stato quello di Palermo. Ecco perché Orlando tace”.

“Io non voglio fare sempre il primo della classe – ha aggiunto De Luca – Messina ce l’ha fatta ma dove sono finiti il bonus per gli operatori della sanità e i 70 milioni da dare ai Comuni per i bonus alimentari? Niente, delibere carta igienica”.

Il sindaco di Messina ha precisato con chiarezza di pretendere prima le scuse di Musumeci ai sindaci – che avrebbe lasciato soli nell’emergenza – e poi le sue dimissioni “perché dice che i Comuni sono stati incapaci quando invece sono stati lasciati allo sbaraglio, e questa è una vergogna. Da Musumeci solo menzogne”.

De Luca, durante la diretta, non ha nascosto la propria agitazione. “Musumeci, – ha tuonato – sei stato un imbroglione politico! Ci hai messo in difficoltà e ora vuoi scaricare sui sindaci le responsabilità della tua carta igienica!”.

Per il sindaco non c’è altra strada che quella delle dimissioni di Musumeci: “Siamo in piena pandemia e lui continua con questa politica balorda. Alla Regione continuano a cincischiare e a fare atti che equivalgono alla carta igienica”.

Infine, un commento sull’accordo Stato-Regione in merito al disavanzo ‘spalmato’ per 10 anni.
“A noi lasceranno debiti e disastri – questo il punto di vista di De Luca – e loro continueranno a fare i loro porci comodi e a spendere risorse, come quelle per le divise nuove degli uscieri.
Noi al cospetto dello Stato non valiamo niente, ora ci hanno messo il guinzaglio per i prossimi 10 anni”.

De Luca, pur esprimendo la sua disponibilità a confrontarsi con Musumeci, non ha esitato e rivolgere al governatore parole di astio, indirizzate anche all’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao.
“Musumeci – ha concluso il sindaco di Messina – la Sicilia va amministrata da gente capace. E’ ora che te ne vai tu e il tuo assessore Armao ‘meravigliao'”.

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