Il secondo appuntamento dell’VIII edizione del Festival del giornalismo enogastronomico si è aperto con la visita al Centro lavorazione carni di Galati Mamertino (ME), rilanciato da un paio d’anni, grazie all’Opan (Organizzazione Prodotto Allevatori Nebrodi), struttura associativa nata dalla scommessa di Giuseppe Frusteri, giovane siciliano rientrato dal Nord, che promuove e organizza sul territorio la produzione e la commercializzazione del Suino Nero dei Nebrodi. Un tour alla scoperta dei processi di lavorazione dei salumi dei Nebrodi, dalla macellazione alla sezionatura, dalla trasformazione fino alla stagionatura.

Visita Centro Carni Nebrodi

Il Festival è poi ripartito dall’intervista di Francesco Condoluci, giornalista dell’Economy a Manfredi Barbera, amministratore unico di Premiati Oleifici Barbera, che dal 1894 produce olio di qualità e che ha raccontato la sua azienda, gli investimenti nel prodotto, nell’ammodernamento degli impianti produttivi, i suoi laboratori all’avanguardia e il successo internazionale.

Per l’imprenditore la forza della sua azienda sta soprattutto nelle persone che ci lavorano e nella formazione. Oggi l’azienda Premiati Oleifici Barbera può contare su un “fatturato di 40 milioni di euro e la presenza in 35 Paesi”. Tra i mercati in espansione c’è sicuramente quello “americano che raddoppia i suoi numeri di anno in anno”. “In America stiamo anche per realizzare un hub gastronomico – ha raccontato Barbera – per diffondere la cultura del cibo siciliano, che non ha nulla da invidiare a quella del resto del mondo, sia dal punto di vista dei sapori che dei valori nutrizionali”.

Intervista Manfredi Barbera_Condoluci

Durante la giornata gli ospiti del Festival hanno potuto ammirare in diretta il processo di frangitura, gramolatura ed estrazione dell’olio d’oliva, grazie a un minfrantoio dei Premiati Oleifici Barbera, messo in funzione per l’occasione.

Il futuro dell’editoria digitale

A seguire il seminario “Digitale, le mille ragioni dei giornali locali”, in compagnia di Sebastiano Di Betta, Pippo Trimarchi, Nino Amadore, Giuseppe Salerno e Giacomo Di Girolamo, un’occasione unica per riflettere sulle ultime frontiere del giornalismo digitale e dell’editoria e sulla necessità di sfruttare il vantaggio competitivo dei giornali online per fornire un’informazione corretta e di qualità, capace di raccontare al meglio il territorio.

Come ha sottolineato Sebastiano Di Betta, Presidente della Federazione Editori Digitali, “Il mondo di oggi non può permettersi di non stare al passo con l’innovazione tecnologica. In soli cinquant’anni la popolazione mondiale si è quasi triplicata e, dunque, solo la tecnologia e l’innovazione potrà salvarci. Innovazione nel mondo della sanità, innovazione nell’industria dell’informazione. Gli editori digitali  in tale contesto risultano altamente innovativi, ci attendiamo dalle istituzioni una maggiore attenzione e siamo certi che riusciremo a conquistarla”.

E poi ha aggiunto: “Il governo Schifani sta raschiando il fondo del barile e sembrerebbe avere recuperato un milione di euro circa, risorse riconducibili al periodo Covid, che dovrebbero essere assegnate a tutti gli editori siciliani entro il 2023. È, tuttavia, necessaria una riforma organica in materia e lavoreremo in tal senso nel 2024. Non vogliamo fare i mendicanti, vorremmo potere raccogliere le opportunità dalle istituzioni in una logica trasparente ove attraverso le procedure di evidenza pubblica si definiscono e sviluppano le politiche informative e comunicative a supporto del tessuto imprenditoriale siciliano”.

Spazio poi per la degustazione dell’olio extra vergine d’oliva dei Premiati Oleifici Barbera, accompagnato da una selezione dei pregiati salumi dei Nebrodi, dal vino dell’azienda Tenuta Gatto e dalla birra artigianale siciliana Bruno Ribadi.

Degustazioni Festival del giornalismo enogastronomico

Cooperative Ermes, un modello imprenditoriale da seguire

Rosario Di Maria

Il giornalista Nino Amadore ha poi intervistato Rosario Di Maria, presidente della cooperativa Ermes, la cooperativa vitivinicola, nata nel 1998 nell’area trapanese tra Gibellina e Santa Ninfa, che negli ultimi anni ha coinvolto 5 regioni italiane e ben 2500 soci, incasellando un successo dopo l’altro ed entrando a pieno titolo tra le big del vino italiane.

Oggi la cooperativa vanta un fatturato di 138 milioni di euro ed è la prima cantina italiana in termini di ettari forniti dai soci, una realtà virtuosa che potrebbe essere replicata in altri territori siciliani come i Nebrodi.

Nel pomeriggio ha preso il via il dibattitoL’Intelligenza artificiale, problema o opportunità per i giornalisti”, insieme a Giovanni Villino, Biagio Semilia, Nino Amadore, Giacomo Di Girolamo e Luciano Armeli Iapichino (filosofo), un dibattito sul ruolo dell’IA, con le sue sfide e opportunità nel mondo del giornalismo.

Dibattito intelligenza artificiale

In chiusura la giornalista Michela Giuffrida ha coordinato il dibattitoEnogastronomia, opportunità vera per le aree interne”, che ha coinvolto il Dirigente generale dell’Assessorato alle attività produttive Carmelo Frittitta, il ristoratore Pino Drago e l’imprenditore Giacomo Emanuele, che oggi provano a fare sistema in un territorio difficile, puntando sui prodotti d’eccellenza del territorio.

Festival giornalismo enogastronomico

Presente anche la tecnologa alimentare Rosa Palmeri e il nutrizionista Domenicantonio Galatà che ha fatto una riflessione sulla dieta mediterranea e sulla scarsa aderenza del popolo italiano a questo regime alimentare, appena il 13%, e che richiede investimenti maggiori in termini di ricerca, formazione, informazione e divulgazione scientifica. “Oggi dovremmo fare uno switch, nelle diete non deve più esserci soltanto la quantità, ma la qualità, non più solo il semplice ingrediente, ma l’ingrediente inserito in un contesto di stile di vita sano. Dobbiamo tornale al piatto”, ha, infine concluso Galatà.

 

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