“Il parabrezza dell’auto di Viviana era già lesionato, prima del 3 agosto scorso: si era rotto durante un sinistro precedente a quella data”. Lo precisa Daniele Mondello, marito della dj, tramite il suo legale, l’avvocato Pietro Venuti, che rende nota la sua dichiarazione. La lesione nel parabrezza, al vaglio della polizia scientifica, poteva essere messa in relazione all’incidente stradale che la donna ha avuto il giorno della scomparsa e collegata a un impatto di Gioele che non sarebbe stato legato al seggiolino di sicurezza, avvalorando ulteriormente la tesi che il piccolo era rimasto ferito nell’auto.

Accertamenti tecnici non ripetibili saranno eseguiti, nel frattempo, oggi pomeriggio in “casolari, allevamenti, abitazioni rurali e pertinenze ubicati in prossimità del luogo di ritrovamento del corpo e di resti di Viviana Parisi e Gioele Mondello”.

Esami saranno eseguiti con il Luminol alla “ricerca di eventuali tracce ematiche e biologiche, con possibilità di procedere all’identificazione degli animali presenti, con prelievo salivare”. E’ quanto disposto dalla Procura di Patti nell’ambito delle indagini sul giallo di Caronia

E si cercano altri resti del piccolo Gioele tra i boschi di Caronia. I vigili del fuoco, come disposto dalla Procura di Patti, hanno iniziato a tagliare rovi e si fanno largo tra le sterpaglie e la fitta vegetazione che circonda l’area in cui, il 18 agosto scorso, un carabiniere in pensione ha trovato le spoglie del bimbo. A 700 metri 10 giorni prima, sotto un traliccio dell’alta tensione, era stato scoperto il cadavere della madre, Viviana Parisi.

La donna, una dj torinese che da anni viveva a Venetico, nel messinese, e il figlio erano stati visti vivi per l’ultima volta il 3 agosto, dopo avere avuto un incidente d’auto sulla Palermo-Messina. Gioele era in braccio alla madre. “Sembrava stesse bene”, ha raccontato un testimone. Ma le tracce biologiche trovate nella macchina di Viviana, abbandonata prima di fuggire via tra la vegetazione, farebbero pensare che il bimbo, nell’impatto della Opel con un furgone, abbia riportato ferite gravi. Gioele potrebbe aver avuto un trauma cranico ed essere morto poco dopo. Una pista, quella della morte accidentale di Gioele, che gli inquirenti stanno approfondendo, ma che non chiude le altre ipotesi investigative. Restano in piedi diverse possibilità compresa l’aggressione a madre e figlio da parte di un branco di animali selvatici.

Per chiarire il giallo di Viviana e Gioele i magistrati hanno messo insieme una squadra di esperti: dai medici legali incaricati degli esami autoptici, a zoologi, geologi forensi e allo psichiatra Massimo Picozzi, che dovrà esprimersi sulla personalità di Viviana. La donna, secondo quanto emerge da alcune testimonianze era molto provata. Forse, proprio spinta da una sorta di delirio mistico il 3 agosto, dopo aver mentito al marito Daniele Mondello, dicendogli di essere diretta a Milazzo, stava andando con Gioele alla Piramide della Luce, un’opera d’arte installata a Motta d’Affermo. Lungo la strada l’auto, che viaggiava a oltre 100 chilometri l’ora, ha urtato un furgone. L’incidente potrebbe aver pregiudicato il già fragile equilibrio di Viviana che, invece di attendere i soccorsi, è scappata col bimbo. La donna è stata trovata senza una scarpa e con un solo calzino ai piedi del traliccio. Secondo i primi esiti dell’autopsia sarebbe morta per le fratture riportare in una caduta dall’alto.

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