Una sala del museo multimediale “Orion” sullo Stretto di Messina è stata dedicata all’archeologo Sebastiano Tusa, scomparso nell’incidente aereo in Etiopia.

Prima come sovrintendente del mare e poi come assessore regionale ai Beni culturali, Tusa è stato un sostenitore convinto del museo “Orion”, operativo dal dicembre del 2017.

L’associazione “Athanasios Kircher” di Messina, che cura il progetto di “Orion” e il suo sito per conto della Sovrintendenza del mare, ha annunciato dopo la tragedia che avrebbe intitolato a Tusa una sala del museo virtuale. Sul sito sarà inserita pure una intervista inedita audiovisiva in cui Sebastiano Tusa parla delle scoperte di archeologia marina nello Stretto di Messina.

“Orion” adotta una formula originale: di solito i musei virtuali sul web nascono in genere come prolungamento di musei reali. “Orion” invece è tutto basato su brevi filmati storici provenienti dall’archivio privato di Sergio Palumbo e filmati realizzati per l’occasione in alta definizione e con un drone accompagnati da immagini e testi in italiano e inglese.

Si dà così la possibilità di scoprire i segreti e le bellezze dello Stretto di Messina sia dal punto di vista naturalistico e ambientale sia per quanto riguarda miti, leggende e tradizioni popolari legate al mare fra Sicilia e Calabria.

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