“Nonostante il deposito della relazione medico-legale che ha attestato la sussistenza di un nesso causale tra la somministrazione del vaccino AstraZeneca e il decesso della professoressa Augusta Turiaco, a Messina la Procura di Messina ha presentato richiesta di archiviazione del procedimento penale”. Lo dice in una nota l’avvocato Daniela Agnello, legale della famiglia Turiaco.

Che aggiunge: “La Procura non ha fatto indagini sulla società che ha prodotto il vaccino AstraZeneca e non ha indagato sulle autorità che hanno autorizzato la somministrazione di un vaccino che ha causato la morte della nostra cara e amata Augusta. La famiglia Turiaco continua a chiedere verità e chiarezza, lamenta la mancata risposta agli inquietanti e allarmanti interrogatvii rimasti senza indagine rispetto ad un vaccino non sicuro dal momento che ha causato la morte di Augusta”.

Prosegue l’avvocato: “La famiglia non si ferma e si rivolgerà al Giudice delle indagini preliminari per avere chiarezza e verità. L’esposto ha sempre costituito non un attacco alla campagna vaccinale, ritenuta necessaria e indispensabile, ma un segnale di allarme, una richiesta di indagini, di chiarimenti e di approfondimenti, di verità nel rispetto del diritto alla salute quale bene inviolabile della collettività”.

“Nesso causale vaccino-morte”

“I consulenti nelle 59 pagine ritengono, senza ombra di dubbio, che il decesso della Turiaco è in relazione eziologica con la somministrazione del vaccino AstraZeneca avvenuta in data 11 marzo 2021. I tecnici escludono profili di responsabilità colposa a carico dei sanitari intervenuti nella vicenda evidenziando che gli scarsi dati della coeva letteratura scientifica oltre l’assoluta incertezza normativa dell’epoca consentono di far ritenere esente da censure l’attività del personale medico e infermieristico”.

La donna è entrata in coma il 28 marzo

L’insegnante siciliana si era sottoposta al vaccino AstraZeneca lo scorso 11 marzo, esprimendo la sua gioia postando un sintetico e soddisfatto “Fatto” su Facebook. Nonostante non si sentisse bene, in seguito è tornata al lavoro, postando due giorni dopo, per rassicurare gli amici preoccupati, la frase “Andrà tutto bene”.

La donna è entrata in coma il 28 marzo ed è morta il 30 marzo ed a seguito del decesso la famiglia ha deciso di presentare un esposto. L’avvocato della famiglia, Daniela Agnello, intervistata nel servizio di Sky News, aveva dichiarato: “L’ottimo stato di salute della signora Turiaco, l’assenza di patologie pregresse, il brevissimo lasso di tempo tra la somministrazione del vaccino, la comparsa dei primi malesseri, il gravissimo quadro clinico e poi la morte, riteniamo che siano tutti indizi precisi, gravi e concordanti, per richiedere indagini giudiziarie e per individuare eventuali responsabilità causali dirette o indirette che hanno portato alla morte”.

L’esposto contro la società

“L’esposto-denunzia è stato presentato contro la società AstraZeneca chiedendo l’avvio d’indagini sulla produzione e commercializzazione del vaccino, sulla regolarità della sperimentazione. Abbiamo chiesto di accertare se la sperimentazione del vaccino, avvenuta in tempi straordinariamente accelerati, ha seguito correttamente le linee guida e i protocolli previsti in materia, con corretto ed evolutivo aggiornamento degli stessi” aggiunge oggi il legale.