“Mi auguro davvero che le speranze di giustizia di quasi 31.000 firmatari vengano ascoltate dalla Procura di Roma”. Lo ha detto Antonio Ingroia, avvocato della famiglia Manca e presidente di Azione Civile, commentando la consegna di oltre 30.000 firme alla Procura di Roma in cui si chiede di non archiviare il caso di Attilio Manca, l’urologo siciliano trovato morto nella sua casa di Viterbo  nel 2004. Secondo il legale Manca fu ucciso per coprire la latitanza di Bernardo Provenzano.

“Dopo la delusione di molti per la sentenza di mafia capitale, gli italiani onesti non si meritano un’altra frustrazione delle loro aspettative di giustizia. Specie in un caso in cui la mano di mafia e servizi segreti deviati appare evidente. Ed è confermata dalle recenti risultanze dell’indagine di Reggio Calabria sul sistema criminale integrato. Abbiamo bisogno di indagini serie e meticolose perché le prove che quello di Attilio non sia stato un suicidio ci sono tutte”, conclude.