Finanziato il progetto esecutivo per contrastare il rischio frane consegnato alla fine del 2020, in attesa delle somme necessarie per i lavori a monte del centro abitato di Limina, nel Messinese. E ora la notizia tanto attesa nel comprensorio: “Abbiamo stanziato – spiega il presidente della Regione Nello Musumeci, alla guida della Struttura per il contrasto del dissesto idrogeologico nell’Isola – oltre 700 mila euro per questo importante intervento di messa in sicurezza. Un altro tassello che si aggiunge a tutti gli altri, un altro risultato degno di nota, a conferma che la Sicilia, nella tutela e riqualificazione del territorio, è la prima regione in Italia per somme erogate”.

Opera attesa in questo caso da 15 anni

Può adesso partire il countdown per un’opera attesa da oltre quindici anni e che restituirà la piena e sicura fruibilità di contrada Fornace in un versante, a monte del centro abitato, con codice di rischio altissimo (R4), e particolarmente soggetto a movimenti franosi. I danni causati alla strada provinciale 12 sono ben visibili: avvallamenti e lesioni nella pavimentazione, muri di contenimento che non resistono più alla pressione del terreno e una carreggiata che si è ristretta sensibilmente, con grave pregiudizio per il traffico veicolare. Tra le misure individuate, la costruzione di muri di sostegno e palificate, ma anche opere di regimentazione in grado di garantire un corretto deflusso delle acque piovane.

Fondi anche nell’Agrigentino

Intanto arriva un altro milione e mezzo di euro, a tanto ammonta il finanziamento utile alla messa in sicurezza a Raffadali, nell’Agrigentino, dell’area compresa tra le vie don Castrenze, Belvedere e Cristoforo Colombo. A breve l’approvazione del progetto definitivo, ultimo passaggio per procedere alla pubblicazione della gara per i lavori di consolidamento che oggi possono finalmente contare sulla copertura finanziaria.

“Ritardo di 20 anni”

“È questa la nostra risposta, con i fatti e con le risorse necessarie, ad un colpevole ritardo di oltre vent’anni»”, commenta il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, commissario della Struttura per il contrasto del dissesto idrogeologico.

Cosa prevede l’opera

L’opera prevede la demolizione delle vecchie costruzioni, disabitate e pericolanti, in un versante con classificazione di rischio R4, soggetto negli anni a movimenti franosi e fenomeni di erosione. L’obiettivo è la progressiva riqualificazione del sito – duemila e cinquecento metri quadrati – in stato di abbandono da decenni e che diventeranno uno spazio verde multifunzionale. Previsti, dopo l’eliminazione delle macerie, un sistema di paratie a quote differenti, terrazzamenti e un muro in cemento armato.

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