Numerose cartucce, anche di grosse dimensioni, in cattivo stato di conservazione e, in parte, ricoperte dalla vegetazione sono state ritrovate nello specchio d’acqua dell’isola di Stromboli a circa 10 metri di profondità.
A ritrovare il materiale bellico i militari del nucleo carabinieri subacquei di Messina e gli equipaggi delle motovedette CC 810 “Ganci” e CC N802 “Frau”.
Dai primi accertamenti emerge che il materiale bellico era trasportato da una nave Liberty, di costruzione americana e battente bandiera francese, diretta in Vietnam, naufragata negli anni ’50 sul fondale già parzialmente bonificato anni fa.
Quello odierno non è che l’ultimo, in ordine cronologico, di ritrovamenti del genere. Tra i più recenti si ricorda quello dell’ordigno bellico scoperto nella spiaggia del Kafara a Santa Falvia ad inizio luglio scorso. Il sindaco emanò un’ordinanza che vietò i bagni. La bomba si trovava adagiata su un fondale a circa 4 metri di profondità a circa 25 metri dalla battigia.
A febbraio, un pescatore segnalò la presenza di una bomba in mare nella zona del lungomare Cristoforo Colombo alla Capitaneria di Porto a Palermo. Le operazioni di bonifica vennero eseguite dai militari della marina che si trovavano ad Augusta.
E sempre in quei giorni, un pezzo di artiglieria, risalente alla Seconda Guerra mondiale, è stato trovato nel Centro di raccolta dei rifiuti di contrada Targia a Siracusa. Si trovava nella zona riservata al materiale ferroso ma qualcuno, presumibilmente uno del personale della struttura, si è accorto del grosso proiettile, di quelli usati per i cannoni e così ha chiesto l’intervento della polizia. I primi ad arrivare sul posto sono stati gli agenti della squadra mobile e delle volanti, che hanno presidiato la zona, disponendo la chiusura del centro in attesa dell’arrivo degli artificieri di Catania. Quest’ultimi hanno prelevato il residuato bellico e lo hanno trasportato in una cava per farlo brillare in sicurezza.