Gli artificieri della brigata Aosta hanno bonificato a Piazza Armerina, in provincia di Enna, un residuato bellico della seconda guerra mondiale. Gli artificieri del 4° reggimento Genio hanno messo in sicurezza la zona e disinnescato un proietto un ordigno bellico rinvenuto nella centralissima via Edmondo Conti. Il proietto d’artiglieria da 47/32 millimetri di fabbricazione italiana della seconda guerra mondiale, rinvenuto completo e in pessimo stato di conservazione dagli abitanti della zona, è stato rimosso dagli artificieri del 4° reggimento Genio della Brigata “Aosta” e fatto brillare in un luogo idoneo in contrada Santa Caterina, nel territorio piazzese.

Il bilancio di questa prima parte dell’anno

Dall’inizio di quest’anno, i guastatori del 4° Reggimento, unità operativa del Genio, alle dipendenze della Brigata meccanizzata “Aosta” di Messina, hanno effettuato 42 interventi di bonifica su tutto il territorio della Regione siciliana, distruggendo 155 ordigni bellici.

Esercito abilitato per i disinneschi

In Italia il personale dell’Esercito Italiano è abilitato a intervenire su qualsiasi residuato bellico e per tale compito è necessario possedere un addestramento e una formazione specifica al fine di operare in sicurezza vista la numerosa varietà e pericolosità degli ordigni, che vengono spesso rinvenuti in un pessimo stato di conservazione.

Gli ultimi ritrovamenti in Sicilia

Appena qualche giorno fa numerose cartucce, anche di grosse dimensioni, in cattivo stato di conservazione, e in parte ricoperte dalla vegetazione, sono state ritrovate nello specchio d’acqua dell’isola di Stromboli a circa 10 metri di profondità. A ritrovare il materiale bellico i militari del nucleo carabinieri subacquei di Messina e gli equipaggi delle motovedette CC 810 “Ganci” e CC N802 “Frau”. Dai primi accertamenti emerge che il materiale bellico era trasportato da una nave Liberty, di costruzione americana e battente bandiera francese, diretta in Vietnam, naufragata negli anni ’50 sul fondale già parzialmente bonificato anni fa. Nello scorso mese di luglio per qualche ora sono stati vietati i bagni nella spiaggia del Kefara a Santa Flavia, in provincia di Palermo. Il sindaco aveva emesso un’ordinanza, che faceva seguito a una nota della prefettura di Palermo, in cui si segnalava la presenza di un presunto ordigno bellico. La bomba si trovava adagiata su un fondale a circa 4 metri di profondità a circa 25 metri dalla battigia.

 

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