- Trovato un residuato bellico risalente alla Seconda Guerra Mondiale nel centro di raccolta dei rifiuti
- Sono intervenuti gli artificieri della polizia che hanno fatto brillare il pezzo di artiglieria
- Secondo gli agenti della Squadra mobile non si tratta di una intimidazione
Un pezzo di artiglieria, risalente alla Seconda Guerra mondiale, è stato trovato nel Centro di raccolta dei rifiuti di contrada Targia. Si trovava nella zona riservata al materiale ferroso ma qualcuno, presumibilmente uno del personale della struttura, si è accorto del grosso proiettile, di quelli usati per i cannoni e così ha chiesto l’intervento della polizia.
L’intervento degli artificieri
I primi ad arrivare sul posto sono stati gli agenti della Squadra mobile, al comando del dirigente Gabriele Presti, e delle Volanti, che hanno presidiato la zona, disponendo la chiusura del centro in attesa dell’arrivo degli artificieri di Catania. Quest’ultimi hanno prelevato il residuato bellico e lo hanno trasportato in una cava per farlo brillare in sicurezza.
Le indagini
I poliziotti hanno avviato le indagini sull’episodio ma sembrerebbe escluso un avvertimento o un fallito attentato al centro di raccolta di contrada Targia. E’ presumibile, per gli agenti della Squadra mobile che qualcuno avrebbe voluto disfarsi del pezzo di artiglieria, come se fosse un rifiuto ferroso qualsiasi, senza alcun pericolo. Invece, secondo quanto emerge nella ricostruzione degli inquirenti, quel proiettile gigante era carico di polvere da sparo, per cui avrebbe potuto scatenare un’esplosione.
L’intimidazione al pescatore
Gli artificieri della polizia sono tornati a Siracusa 24 ore dopo il ritrovamento di una bomba rudimentale sistemata a bordo di un peschereccio ormeggiato al Porto di Siracusa. Le indagini sono concentrate sul proprietario del peschereccio, il destinatario del messaggio inquietante ma è troppo presto per avere un quadro preciso della situazione. Ad accorgersi della bomba sono stati i pescatori che prestano servizio nella stessa barca. Al setaccio, ci sono le immagini delle telecamere di sicurezza della zona, che potrebbero consentire agli investigatori di individuare le persone che, in arco temporale preciso, si siano dirette verso l’imbarcazione.
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