• Sequestro di 1300 tonnellate di ferro rinvenuto nel porto di Augusta
  • L’operazione è stata conclusa dalla Capitaneria di Porto
  • Sono stati denunciati i responsabili

I militari della Capitaneria di Porto di Augusta hanno posto sotto sequestro 1.300 tonnellate di rottami, destinati al trasporto via mare ma depositati nel porto commerciale di Augusta.

Denunce in Procura

Erano sistemati sua una porzione di 1200 metri quadrati in un tratto di banchina pubblica “in temporaneo uso ad un operatore portuale, ed una all’interno di un tratto in concessione al medesimo operatore”. Ragione per cui, come sostenuto dagli inquirenti, i responsabili sono stati denunciati in Procura.

Il blitz

All’indagine hanno preso parte, oltra ai militari della Capitaneria di Porto,  il personale dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, del Libero consorzio comunale di Siracusa e della Dogana, dell’ufficio di Augusta. E’ stata accertata l’irregolarità, poiché “tali ammassi di rottami sono stati ritenuti essere costituiti da rifiuti, e quindi non conformi a quanto riportato nella documentazione di accompagnamento” fanno sapere dalla Guardia costiera di Augusta. “Rimane sempre alta l’attenzione della Capitaneria di Porto-Guardia Costiera di Augusta – spiegano dal comando di Augusta –  nelle attività di controllo a difesa del territorio ed a tutela dell’ambiente”.

Il precedente ad Augusta

Nei mesi scorsi, i militari della Guardia costiera di Augusta hanno denunciato il proprietario di un’attività commerciale di Augusta per smaltimento abusivo di rifiuti. Nel registro degli indagati è finito anche il titolare di un camion che, secondo la ricostruzione delle forze dell’ordine, avrebbe provveduto, per conto del commerciante, a conferire dei rottami in ferro nei cassonetti dell’immondizia.

Prima ancora, gli stessi militari della Capitaneria di Porto di Augusta avevano sequestrato materiale ferroso, per un peso di circa 170 tonnellate, lasciato in una area del Porto di Augusta, data in concessione ad un’azienda portuale. Per questo motivo, il titolare della società venne denunciato in Procura, in quanto, dagli accertamenti compiuti dagli inquirenti, sarebbero emerse “irregolarità nella gestione del materiale, e nel relativo deposito all’interno delle aree che a ciò sono preposte”.