Arriva una nuova ordinanza del sindaco di Messina Cateno De Luca nel primo giorno della Fase 2 che attende dal governo in seguito della nota inviata in Prefettura circa i quesiti posti su alcune, a suo dire, contraddizioni dell’ultima ordinanza ampliativa del Presidente Musumeci, rispetto al Dpcm del 26 aprile scorso del Presidente Conte. In attesa delle risposte dei ministri De Luca firma un’ordinanza che recepisce ciò che è il dettato normativo nazionale, lasciando fuori  le disposizioni regionali.

Il sindaco messinese autorizza la ripresa di tutte le attività produttive, commerciali, professionali e industriali previste dal decreto. I cimiteri, invece, rimarranno chiusi al pubblico. “A Messina – dice il sindaco – partiamo dall’ordinanza sindacale del 25 di aprile con la quale si allinea la città a tutte le altre d’Italia in termini di restrizioni – prima di tale data all’interno del Capoluogo erano in vigore misure ancora più stringenti. Su tale presupposto seguiremo il Dpcm del 26 aprile e l’ordinanza regionale n. 18 del 30 aprile eccetto le parti in contrasto al dettato nazionale, sino a quando non riceveremo i chiarimenti dovuti”.

De Luca accusa il governatore Musumeci di non avere “idee chiare”. “In sostanza cosa dice Musumeci ai sindaci con la sua ultima ordinanza? Se volete aprite i cimiteri. Quindi – continua il Primo cittadino – la responsabilità delle violazioni della circolare ministeriale che ne dispone la chiusura ricade sui sindaci? Non ci sto. Se vuole aprirli, perché non si prende la responsabilità di specificarlo apertamente, come fatto dal Governatore della Puglia? Nella sua ordinanza ci sono imbarazzanti contraddizioni in quanto ci sono dei profili che non solo non sono chiari ma infrangono norme nazionali, come appunto la sopra citata questione dei cimiteri o come la questione della apertura di circoli e associazioni sportive”.

A Messina saranno  consentiti gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute e si considerano necessari gli spostamenti per incontrare congiunti purchè venga rispettato il divieto di assembramento e il distanziamento interpersonale di almeno un metro e vengano utilizzate protezioni delle vie respiratorie. Aprono le ville comunali, i parchi e i giardini pubblici, con espresso divieto di assembramento e nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro. Restano garantiti, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie, i servizi bancari, finanziari, assicurativi nonché l’attività del settore agricolo, zootecnico di trasformazione agroalimentare comprese le filiere che ne forniscono beni e servizi. Sono sospese le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), ad esclusione delle mense e del catering.  “Fino a quando non si farà chiarezza – conclude De Luca – questa è la strada che seguiremo. Se il Presidente Musumeci vuole ampliare le disposizioni nazionali, si assuma la responsabilità delle proprie azioni, senza delegare ai sindaci. Così non si fa altro che creare confusione nella cittadinanza e alimentare malessere”.