Dalla Sicilia alla ribalta nazionale. E’ l’ascesa professionale di Cettina Bucca, stilista di Milazzo che con tenacia e determinazione ha coltivato, sin da bambina, la sua passione per la moda. La sua storia viene riportata da Oggi Milazzo.
La stilista ha incontrato gli alunni della scuola media “Garibaldi” di Milazzo ai quali si è raccontata.
Al lavoro di Cettina Bucca hanno dedicato servizi diverse riviste, come Vogue e Oggi.
Alcuni suoi abiti sono stati scelti per il film “Noi e la Giulia” con Luca Argentero e Claudio Amendola.
Cettina Bucca, da piccolissima realizzava vestiti per le sue bambole. Con tessuti, forbici e graffette dava sfogo alla sua creatività.
Come ha spiegato agli studenti “guai se non ci fossero ostacoli sulla propria strada, ne ho trovati molti, non è facile far diventare i propri sogni realtà, ci vuole voglia di reinventarsi, ma gli ostacoli ti fanno andare avanti, ti resetti come un computer, reagisci e prosegui. Vedete la passione che ho sempre avuto è riemersa con più forza dal cassetto in cui per molto tempo l’avevo riposta ed io sono l’esempio vivente che non è mai troppo tardi”.
Cettina ha frequentato il liceo classico per poi conseguire una laurea in campo medico. Ma la sua passione per la moda è tornata prepotentemente a riproporsi in fasi diverse della sua vita. “Non ho frequentato nessuna scuola specializzata in questo campo – ha detto – il mio cruccio è solo quello di non saper cucire, ma stando tanto tempo accanto alle sarte ho appreso tanto”.
In merito alle fonti da cui trarre ispirazione Cettina Bucca non ha dubbi: “Non ci crederete ma la più grande fonte sono i luoghi affollati, il via vai di gente multicolore è magnifico, e quindi adoro le stazioni e gli aeroporti, per i miei capi prendo ispirazione stando seduta a osservare le persone passare in questi luoghi. Un fiocco, un paio di calze, un cappello ed una maglietta indossati da qualcuno possono diventare di moda negli anni dopo, qualcuno inconsapevolmente può creare un nuovo stile, dettare la moda dell’anno successivo”.
Commenta con Facebook