Sembra la trama di un film, ma è la storia vera di Billy, un cane che si è lasciato morire dopo il decesso del padrone, dal quale non si era mai separato per 13 lunghi anni. Se, come recita un vecchio adagio, il cane è il migliore amico dell’ uomo, per Leone Salvatore, l’anziano scomparso in seguito ad una malattia che ormai da tempo gli impediva di uscire, Billy è stato un compagno insostituibile, fedele sino all’ultimo respiro: al punto da smettere di vivere quando il suo padrone non ce l’ ha fatta.

Il cane, un chihuahua bianco entrato in casa di  Salvatore Leone appena nato, era destinato alla figlia Mariella; ma da subito si era affezionato alla persona più debole della famiglia, senza volersene più staccare.

“Billy è stato per 13 anni ai piedi di mio padre, fermo sulla sua poltrona – racconta Mariella alla Gazzetta del Sud oggi in edicola-. Non lo lasciava neppure per un attimo, quasi a volerlo proteggere, anche quando in casa entravano i medici e i terapisti che si prendevano cura di lui”.

Una dedizione così totale da “sentire” la sofferenza del padrone: Billy ha iniziato a manifestare i primi segni di malessere contemporaneamente all’ aggravarsi delle condizioni di salute di Leone Salvatore, tanto da smettere di giocare e persino di mangiare. Infine, quando l’ anziano è morto, il cane non si è più mosso dall’ angolo della cucina dove il suo padrone, seduto in poltrona, trascorreva il tempo

“Billy se ne è andato a pochi giorni di distanza da mio padre- racconta commossa Mariella -. La veterinaria ha detto che è morto di crepacuore”.