I Carabinieri della Compagnia di Patti, hanno dato esecuzione di un’ordinanza di applicazione della misura cautelare personale dell’obbligo di presentazione, emessa dal Gip del Tribunale di Patti, nei confronti di una donna dipendente di un Ufficio Postale di un comune nel pattese, ritenuta responsabile, nel rispetto della presunzione di non colpevolezza fino a sentenza definitiva, quale presunta autrice del reato di peculato.

Il provvedimento

Il provvedimento cautelare giunge al termine di un’attività investigativa svolta dai Carabinieri della Compagnia di Patti, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, diretta dal dottor Vittorio Angelo Cavallo, i quali, nel novembre 2022, avevano avviato i riscontri a seguito delle denunce presentate da due correntisti. Anche grazie all’ausilio dei funzionari delle Poste Italiane, i militari dell’Arma sono riusciti a ricostruire il sistema escogitato dalla dipendente “infedele” per impossessarsi della somma di oltre 25.000 euro, che avrebbe indebitamente sottratto da libretti postali e buoni fruttiferi degli ignari clienti, perlopiù anziani, così approfittando della loro fiducia.

Secondo quanto accertato dai Carabinieri, la donna ad ogni richiesta di prelevamento di danaro dai libretti dei correntisti frodati, avrebbe prelevato cifre nettamente superiori a quelle richieste dai clienti, impossessandosi indebitamente della differenza. Inoltre, all’insaputa degli intestatari, utilizzando impropriamente il proprio user – id, si sarebbe anche appropriata di buoni fruttiferi e di altre somme di danaro detratti da altri libretti postali e da accessi illegali ai postamat. A seguito delle illecite condotte poste in essere, l’Ente Poste Italiane, costituitosi parte civile, ha licenziato la donna.

La truffa a Bagheria

Avrebbe truffato decine di persone millantando conoscenze e agganci con politici e garantendo posti di lavoro dietro compenso di lavoro. Si presentava alle vittime come avvocato Davide Siragusano o avvocato Massimo Bruno.

La procura di Termini Imerese ha chiuso le indagini condotte dagli agenti della sezione di pg in tribunale e accusato il bagherese di truffa. L’uomo è stato anche arrestato in flagranza. L’indagine ha consentito di documentare, lungo l’arco di svariati mesi, anche attraverso un’attività di perquisizione e di analisi del materiale sequestrato, una serie di raggiri realizzati dall’uomo che, utilizzando identità di persone inesistenti o appropriandosi di identità di persone reali riusciva a far credere alle tante vittime di essere nelle condizioni di assumere personale in varie cliniche private di Palermo.

Queste dovevano versare i soldi ad un’assistente dell’uomo, indicata come la dottoressa Romani, come un anticipo spese della loro futura assunzione.

La polizia di Stato raccomanda ai cittadini di diffidare da proposte lavorative che prevedono l’anticipo di somme di denaro. Non è escluso che l’indagato possa, in attesa dell’inizio del processo, continuare nella sua attività delittuosa, millantando contatti e promettendo assunzioni, oltre che in cliniche private, anche con associazioni quale “La lega del Filo d’Oro”.