Sono accusati di rapina, tentato omicidio e di avere agito con premeditazione i due sospettati, fra cui un minorenne, coinvolti in una brutta storia di violenze che ha avuto come vittima un ultra ottantenne lasciato per terra con una frattura al cranio.

I fatti risalgono al 15 aprile scorso e lo scenario è il comune di Gioiosa Marea, nel Messinese, in aperta campagna, dove vive l’anziano.

L’uomo stava mungendo una capra nell’ovile, adiacente alla sua abitazione, quando è stato raggiunto da uno dei due fermati, un diciassettenne, originario di Corleone, che lo ha colpito ripetutamente alle spalle con un bastone. Quando la vittima ha tentato di reagire sarebbe entrata in scena una donna, di 30 anni, nata a Termini Imerese, che avrebbe picchiato l’anziano l’ultraottantenne con delle pietre.

Secondo la ricostruzione della polizia, i due avrebbero sfilato portafogli e chiavi di casa che l’uomo teneva in tasca e sono scappati via, lasciandolo a terra con una frattura al cranio, numerose ferite lacero contuse ed escoriazioni nel resto del corpo.

Gli investigatori sono risaliti ai due partendo da un “pizzino”, una traccia lasciata dal diciasettenne che aveva già avvicinato la vittima nella stessa giornata dell’aggressione.

Il ragazzo si sarebbe presentato a casa dell’anziano con un bimbo di pochi anni, chiedendo dell’olio da comprare. L’uomo lo aveva fatto accomodare, gli aveva offerto da bere e chiesto di lasciargli il numero di telefono per poterlo contattare una volta trovato il venditore d’olio. Numero di telefono che il diciassettenne avrebbe scritto su un foglietto, indicando nome di battesimo e luogo di origine.

Determinanti, oltre ai riscontri calligrafici, anche la descrizione fornita dall’anziano che sarebbe riuscito a riconoscere il ragazzo e le testimonianze di alcuni vicini.

I due, stamani, sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare: la donna è stata rinchiusa nel carcere di Palermo, il diciassettenne presso l’istituto di custodia per minorenni.