“Il Parlamento ha varato nel 2020-2021 degli ordini del giorno sulla realizzazione o lo studio possibile per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. Faccio notare che nel 2021, contrariamente a quella del 2020, la mozione approvata dal Parlamento parla di una soluzione sostenibile, non da un punto di vista economico ma da tutti i punti di vista. Per questo, coerentemente con le indicazioni del Parlamento e le decisioni precedenti viene avviato uno studio di fattibilità che riconsideri il megaprogetto che non è più attuabile così com’è”, ma valuti “un progetto a più campate a fronte dell’opzione zero, ed io mi prendo le critiche di chi ha sempre ritenuto che il ponte andasse fatto comunque”. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, intervenendo in video all’assemblea ecologista in svolgimento a Firenze, parlando della possibile realizzazione del Ponte sullo stretto di Messina.
“Studio dirà se Ponte è fattibile/sostenibile”
“Quindi avremo questo studio, ci dirà se è fattibile oggi alla luce dei nuovi standard, se è sostenibile, da tutti i punti di vista, compreso quello ambientale naturalmente, se è costoso, perché non abbiamo un’idea di quanto costerebbe oggi” realizzarlo “dopo tutti i rincari degli ultimi dieci anni, e se è funzionale fino in fondo”.
Dibattito pubblico nei prossimi mesi
“Quindi con la stessa serietà con la quale ho provato a portare nel ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile certi principi, affronteremo anche questa questione con dati di fatto – ha aggiunto il ministro Giovannini -, per consentire alla politica, democraticamente, dopo un dibattito pubblico, che mi viene rimproverato come un modo per rallentare le decisioni, di prendere una decisione”.
Entro primavera il nuovo progetto
Il ministro delle infrastrutture Enrico Giovannini ha promesso che per il progetto di fattibilità “La prima fase potrebbe concludersi entro la primavera del 2022 per avviare un dibattito pubblico e pervenire una scelta condivisa e evidenziare nella legge di bilancio 2023 le risorse. Pronti 500 mln per interventi, completamento entro il 2025″.
Entro giugno 2022 quindi il progetto che dovrebbe puntare sul ponte a più campate. Ma le sorprese potrebbero non mancare. Gli ambientalisti sono pronti a dar battaglia.
Se ne occuperà RFI
All’acquisizione del documento di fattibilità tecnico-economica “provvederà, tramite procedura di evidenza pubblica, la società RFI Spa, in quanto capace di garantire la più appropriata continuità e interconnessione dell’intervento con quelli ferroviari progettati nei territori calabresi e siciliani. Per questo, in data odierna è stato dato mandato alla Direzione Generale competente di avviare il processo amministrativo, a valere sui fondi stanziati a tale scopo dalla Legge di bilancio per il 2021″.
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