“Sia il collegamento tra Calabria e Sicilia che le nuove forme di energia sono temi su cui è emersa piena condivisione, come già confermato durante il confronto di pochi giorni fa”. Lo fanno sapere fonti vicine a Salvini a seguito dell’incontro tra il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili Matteo Salvini e una delegazione del consiglio nazionale degli ingegneri.
L’appuntamento segue l’intervento di Salvini al congresso Cni di venerdì scorso. Sul tavolo, tra le altre cose, il nuovo codice degli appalti, la necessità di semplificare le norme, il Ponte sullo Stretto, l’energia nucleare: obiettivi “su cui il centrodestra è particolarmente determinato”, fanno sapere.
Al ministero, Salvini si è confrontato con il presidente Armando Zambrano, Michele Lapenna, Massimiliano Pittau, Vincenzo Coppola, Carla Cappiello.
Schifani, “Progetto strategico per sviluppo”
“Siamo impegnati entrambi. A giorni saremo a Roma per discutere con il ministro Salvini di un’opera strategica per lo sviluppo e la crescita del nostro Mezzogiorno: la realizzazione del ponte sullo Stretto. Siamo convinti che ci siano tutti i presupposti per potere, non dico passare alla storia noi, ma alla storia del Paese tutti coloro i quali contribuiranno, in maniera seria e compiuta, all’attuazione di un progetto che, evidentemente, è sempre più strategico in una economia la globalizzazione e la velocità del trasporto delle merci è sempre più essenziale per la crescita e lo sviluppo del Pil di ogni Paese”. Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani intervenendo in collegamento alla conferenza stampa di presentazione dell’esercitazione “Sisma nello Stretto 2022“.
Esercitazione organizzata dal dipartimento nazionale della Protezione Civile, in riferimento al confronto sulla realizzazione del Ponte che avrà assieme al presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto con il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini.
Curcio, “Problema di sismicità è tecnologicamente superabile”
“Non legherei la scelta ad un problema di sismicità che oggi è tecnologicamente superabile. Sono altre le questioni che devono essere affrontate nelle sedi opportune. Io credo che qualora ci fosse un’opera di quel tipo, se realizzata in modo tecnologicamente adeguato verrebbe inserita nell’ambito della pianificazione di Protezione civile, però preferirei che questo non diventasse un tema per il pro o il contro”. Così il capo della Protezione civile nazionale Fabrizio Curcio rispondendo, a Reggio Calabria, ad una domanda dei giornalisti sul Ponte sullo Stretto.
“Il tema della protezione civile – ha aggiunto Curcio – è sempre un tema di contorno. Nel senso che le scelte dei territori attengono ad altre questioni, che sono di comunicazione, economiche, sociali, di collegamento. Noi come sistema di Protezione Civile prendiamo atto che quando, ed è una decisione politica, si dovesse fare questo tipo di soluzione, le soluzioni tecnologiche esistono. Noi facciamo le cose con le attività e le strutture che ci sono. Se si fanno strutture nuove immaginiamo e siamo certi vengano fatte con tutti i requisiti di sicurezza, dopodiché sono scelte che non attengono il sistema di protezione civile”.
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