Postò immagine Mussolini ma Facebook lo bloccò, adesso chiede un risarcimento al social network poiché “escluso da dibattito politico”. Ieri la prima udienza.

Protagonista della querelle giudiziaria contro il social network di Mark Zuckemberg è il consigliere comunale di Messina Salvatore Sorbello che mesi fa aveva postato la condivisione di un’immagine in abiti civili di Benito Mussolini, in occasione dell’anniversario della sua morte. In seguito Facebook aveva bloccato il consigliere comunale, eletto nella lista “Ora Sicilia”, e per questo Sorbello, che è anche avvocato, ha avviato una causa per risarcimento danni contro Facebook.

“Durante questa prima udienza – ha chiarito Sorbello – ho spiegato che il blocco ha comportato la mia esclusione dal dibattito politico in città durante un periodo di emergenza come quello vissuto con il lockdown, dove moltissimi cittadini followers si volevano rivolgere a me attraverso la pagina con l’invio di foto e segnalazioni urgenti. Ho anche aggiunto detto che se non arriveremo ad una mediazione, chiederò un risarcimento cospicuo anche per ulteriori blocchi immotivati avvenuti in seguito. Come ho spiegato la mia non era un celebrazione di Mussolini e questa forma di censura operata da Facebook era immotivata”.

“Non riesco a capire come in un paese democratico come l’Italia in cui si osserva l’onore e il decoro dei defunti, ciascuno non possa decidere il defunto da onorare – diceva Sorbello il giorno in cui Facebook oscurò il suo profilo – Sto onorando un essere umano, e informavo che alle 18.15 si sarebbe tenuto un rosario. Non credo che ci sia alcuna violazione: Facebook permette ad History Channel di pubblicare un post di Mussolini nell’atto del saluto romano, mentre una foto da necrologio non lo fanno pubblicare. Io non sono fascista, né faccio apologia, che so bene essere un reato: forse si dovrebbe cominciare a parlare di libertà di parola, perchè é scandalosa la deriva che stiamo prendendo. Difenderò la mia libertà di espressione nelle sedi opportune o giudiziarie”.