Farà tappa in tre città siciliane (Trapani, dal 26 al 27 marzo in Piazza del Municipio, Siracusa, dal 29 al 30 marzo in Piazza Adda e Messina, dal 3 al 4 aprile in Piazza Francesco Lo Sardo) il tour di “Prevenzione possibile. La Salute al Femminile”, campagna di informazione dedicata alle donne per portare alla loro attenzione l’importanza di fare prevenzione attraverso piccoli cambiamenti nella vita di ogni giorno, che possono fare la differenza per la loro salute.

Le italiane risultano essere particolarmente esposte ad alcune malattie, prime fra tutte quelle cardiovascolari, loro killer più di qualsiasi altra patologia. Nel nostro Paese, infatti, il 48,4% dei decessi femminili è causato da malattie cardiovascolari, principalmente cerebrovascolari e ischemiche del cuore, mentre il 23,8% da tumori e il 27,8% da altre patologie.

Le donne siciliane, nello specifico, risultano essere particolarmente colpite dalle malattie del sistema circolatorio, con un tasso di mortalità pari a 33,4 decessi ogni 10.000 abitanti, superiore alla media nazionale e secondo solo a quello delle donne campane.

Sono più sedentarie dei loro corregionali uomini (68,8% vs. 51,3%3); in generale in Sicilia più della metà della popolazione (il 57,3%) non pratica sport né attività fisica  l’28,8% delle donne siciliane soffre di obesit5 e il 39,8% è in sovrappeso.

Consumano alcol in misura minore rispetto alla media nazionale7 ma quasi un quarto di esse (il 24,3%) fuma, soprattutto nella fascia di età 45-54 anni, con una media di 15,4 sigarette al giorno. Il 34% delle donne della Sicilia soffre di ipertensione ed il 16% è in una condizione di rischio.

La prima arma per preservare la salute del cuore è la maggiore conoscenza dei fattori di rischio, alcuni dei quali modificabili, e l’applicazione di poche e semplici regole.

“A differenza degli uomini, le donne sviluppano patologie cardiovascolari con un ritardo di circa 10 anni. Però, laddove si presenta un problema cardiovascolare, la gravità è maggiore – sottolinea il Prof. Stefano Carugo, Responsabile scientifico del progetto Prevenzione Possibile e Direttore di Cardiologia Unità e UCIC, UOC cardiologia dell’Ospedale Santi Paolo e Carlo di Milano – Le azioni di contrasto più efficaci passano anche attraverso la responsabilizzazione di ciascuna donna rispetto alla possibilità di orientare il proprio comportamento verso un’attenzione alla salute in tutto il corso della vita, anche quando sono giovani e si sentono immuni.”

Il 26 e 27 marzo l’ambulatorio mobile del progetto “Prevenzione Possibile. La salute al femminile” farà tappa a Trapani in Piazza del Municipio, il 29 e 30 marzo a Siracusa in Piazza Adda e il 3 e 4 aprile a Messina in Piazza Francesco Lo Sardo, dalle ore 9.00 alle ore 18.00, per informare le donne over 35 sull’importanza di modificare alcuni comportamenti non corretti, offrire consulti medici, fare una valutazione preliminare del rischio cardiovascolare e misurare la loro densità ossea.

In particolare, sull’ambulatorio mobile, i medici di medicina generale della FIMMG valuteranno il rischio cardiovascolare delle donne. Verranno effettuati: misurazione del peso, del girovita, della pressione arteriosa, della frequenza cardiaca tramite ECG, del colesterolo, della saturazione di ossigeno, e la misurazione della densità ossea attraverso MOC.

“Un’attività fisica costante, ad esempio, incide sulla riduzione della morbilità e mortalità cardiovascolare da danno coronarico, ictus, pressione arteriosa e dislipidemia – continua Carugo – La sedentarietà, al contrario, rappresenta un fattore di rischio importante per ipertensione, malattie cardiovascolari e osteoporosi10, un’altra malattia a prevalenza femminile che incide in modo negativo sulla qualità di vita.”

“L’osteoporosi è definita una malattia silenziosa perché, finché non si verifica una frattura da fragilità, può non presentare sintomi specifici – aggiunge la Dott.ssa Giuseppina Resmini, del Board scientifico del progetto e Responsabile del Centro per lo studio dell’osteoporosi e delle malattie metaboliche dell’osso, UO di Ortopedia e Traumatologia – ASST Bergamo Ovest – Una diminuzione di altezza, un ipercifosi dorsale e/o un persistente dolore alla schiena possono indicare la presenza di una frattura vertebrale da compressione. È importante modificare gli stili di vita finalizzati al miglioramento della qualità dell’osso e ad abbassare il rischio di frattura con una dieta equilibrata con un adeguato apporto alimentare quotidiano di calcio e vitamina D, e con una regolare attività fisica moderata. È necessario giocare d’anticipo e con questa iniziativa ci auguriamo di incoraggiare le donne a farlo.”

L’iniziativa è realizzata con il patrocinio di SIPREC (Società Italiana per la prevenzione cardiovascolare), FIMMG (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale), FEDERFARMA