Tappa fondamentale per il raddoppio della linea ferroviaria Palermo-Messina: è stato abbattuto oggi l’ultimo diaframma della Galleria S. Ambrogio.

Si uniscono i due fronti di scavo, tunnel lungo quasi 4 chilometri

Con la caduta del diaframma si uniscono i due fronti di scavo della galleria consentendo il completamento di un tunnel lungo quasi 4 km, scavato integralmente con metodo tradizionale, sulla tratta Ogliastrillo-Castelbuono.

I lavori rappresentano un ulteriore passo del Polo Infrastrutture del Gruppo FS per il potenziamento della rete ferroviaria siciliana, e sono stati affidati da RFI alla Toto Costruzioni Generali sotto la Direzione lavori di Italferr. L’evento completa una delle maggiori opere del cantiere di Cefalù e conferisce un nuovo slancio per il prosieguo degli ulteriori interventi previsti in galleria, per poi passare agli impianti tecnologici.

Cosa prevede l’intervento complessivo

L’intervento complessivo prevede, oltre la realizzazione della Galleria S. Ambrogio, anche lo scavo meccanizzato della Galleria Cefalù, la realizzazione della nuova fermata di Cefalù interamente sotterraneo, la nuova stazione di Castelbuono, la soppressione di cinque passaggi a livello, nonché la messa in sicurezza della porzione di territorio in cui si inserisce l’opera attraverso la sistemazione idraulica dei torrenti.

La prossima tappa

Il prossimo appuntamento sarà l’abbattimento del diaframma della Galleria Cefalù per mezzo della fresa “Margherita”, la Tunnel Boring Machine (TBM), che da Ogliastrillo realizzerà una delle due canne a singolo binario con scavo meccanizzato e che attualmente ha percorso circa il 13% del tracciato.

I lavori sono iniziati ad inizio dello scorso mese di marzo. La Tbm (Tunnel boring machine dual mode) “Margherita” verrà impiegata nello scavo della galleria Cefalù, uno dei quattro tunnel previsti nel raddoppio ferroviario. La tratta Cefalù-Castelbuono, ancora in fase di realizzazione, si estenderà su una superficie di oltre 12 km e avrà un costo di circa 380 milioni di euro.

Dopo 4 anni di silenzio e ritardi lo scorso 18 aprile 2019 finalmente partivano i cantieri. Dopo appena 8 mesi, cioè lo scorso 19 dicembre 2019, i sindacati denunciavano già il rischio stop ai lavori per ritardi nei pagamenti all’impresa Idrogeo srl, affidataria della Toto, che stava eseguendo lo scavo della galleria nei pressi di Sant’Ambrogio. Poi nel 2020 la ripresa dei lavori e nuovi ritardi a causa della pandemia.

L’intera opera, per un investimento complessivo di circa 500 milioni di euro, è il proseguimento del raddoppio già in esercizio fra Fiumetorto e Cefalù Ogliastrillo. Il cronoprogramma originario prevedeva la fine lavori nel 2023, data che quasi certamente non sarà rispettata per i ritardi accumulati.