Rapina il distributore ma nella colluttazione con l’impiegato rimane ferito e le tracce di sangue portano dritto al suo “rifugio”. Finisce male ad un uomo di 44 anni. La polizia lo ha arrestato perché riconosciuto come l’autore della rapina avvenuta a Messina.

L’accusa

I poliziotti della squadra mobile e delle volanti hanno arrestato un pregiudicato messinese di 44 anni. L’accusa è di aver rapinato, armato di coltello, un distributore di carburanti in zona Annunziata. A dare l’allarme è stato il titolare della stazione di servizio il quale, avvertito dal dipendente, ha contattato le forze dell’ordine indicando la via di fuga. Lo stesso impiegato ha avuto una colluttazione col malvivente ed è rimasto ferito ad una mano.

Le tracce di sangue

Gli agenti delle Volanti hanno immediatamente raggiunto la zona e, insieme agli investigatori della squadra mobile, si sono subito messi sulle tracce dell’autore della rapina al distributore. Il 44enne nel frattempo era entrato all’interno di uno stabile nel tentativo di rifugiarsi ma fu visto dagli stessi agenti. Ad incastrare il malvivente alcune tracce di sangue nei pressi del portone d’ingresso, oltre che sul citofono di una delle abitazioni dell’immobile. Dopo aver bussato insistentemente alla porta, i poliziotti hanno sentito chiaramente dei rumori provenire dall’interno.

L’irruzione

Per questo motivo, insospettiti dalla possibile presenza dell’autore della rapina del distributore all’interno dell’abitazione, gli agenti hanno forzato la porta dell’appartamento. In loro soccorso anche i vigili del fuoco che nel frattempo erano giunti sul posto. Dopo circa 20 minuti, dall’interno dell’abitazione i poliziotti hanno sentito la voce di un uomo. “Fermatevi, apro io la porta, sono stato io, ora vi apro” ha etto il rapinatore. Dopo aver aperto la porta, l’autore della rapina anche lui ferito ad una mano è stato arrestato. Il tribunale ha disposto per lui la custodia cautelare in carcere.

Il coltello in tasca

All’interno di una tasca dei pantaloni il 44enne aveva un coltello tipo “roncoletta”. L’arma bianca aveva un manico in legno e lama ricurva in acciaio della lunghezza complessiva di 18 centimetri, di cui 8 di lama. Nell’altra tasca trovati 590 euro in banconote di vario taglio. E poi sul pavimento, sotto il letto, altri 45 euro, somma di denaro probabilmente frutto della rapina.

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