Divieto di balneazione in un tratto di mare di mare a Taormina, nella frazione di Mazzeo, ed a Leojanni per lo sversamento di acque nere.
“Il divieto di balneazione riguarda un tratto di mare di 250 metri a sud e a nord della foce del torrente nel quale si è riversata parte delle acque nere, quindi un tratto ben delimitato e indicato dalla segnaletica apposta dai due comuni”, afferma il sindaco di Taormina Mario Bolognari.
“In particolare, il divieto è scattato per un tratto della spiaggia di Mazzeo dove non insistono lidi attrezzati, che, invece, in altre zone sono perfettamente abilitati ad accogliere la clientela e a fornire ogni tipo di servizi. Aggiungo che nel frattempo si sta lavorando per eliminare l’inconveniente con mezzi e operai che si trovano sul posto da tre giorni e che già il fenomeno è visibilmente ridotto”, continua il primo cittadino.
Pochi giorni fa divieto a Giardini Naxos, parametri non conformi
Alcuni giorni fa è scattato il divieto di balneazione a Giardini Naxos, nel Messinese, dopo che l’Asp ha rilevato tre punti critici attraverso alcuni campionamenti nelle acque del mare.
Dopo gli accertamenti dell’Asp di Messina, effettuati in collaborazione con la capitaneria di porto, il sindaco di Giardini Naxos (Messina), Giorgio Stracuzzi, ha emanato un divieto temporaneo di balneazione in tre punti della costa giardinese. In particolare il divieto è in vigore in zone frequentate dai bagnanti e precisamente: alla foce del torrente San Giovanni, alla foce del torrente Santa Venera ed allo sbocco del canale Recanati. Il Comune sta predisponendo i cartelli coi divieti.
L’ analisi delle acque dovrà essere ripetuta per altre due volte nella speranza che i valori d’inquinamento possano rientrare nella norma e consentire nuovamente la balneazione.
Il lavoro di Goletta Verde
Nei giorni scorsi il report di Legambiente sullo stato dei mari. Dieci punti su ventisei campionati sono oltre i limiti di legge secondo Goletta Verde che presenta risultati delle analisi di alcune zone di mare delle coste siciliane eseguite dai volontari e dalle volontarie dei Circoli di Legambiente tra il 28 giugno e l’8 luglio. Del totale dei punti di prelievo, 16 punti sono risultati entro i limiti di legge, mentre i restanti 10 punti (38%) presentano serie criticità rispetto a una scarsa ed inefficiente depurazione.
I dati presentati a Trapani
Oggi a bordo di Goletta Verde ormeggiata al Porto di Trapani si è tenuta la conferenza stampa di presentazione dei dati sulla qualità delle acque monitorati dai volontari di Legambiente lungo le coste della Sicilia. A prendere parte all’incontro vi sono stati Alice De Marco, portavoce di Goletta Verde, Giuseppe Alfieri, ufficio presidenza Legambiente Sicilia e Maurizio Arcidiacono, Responsabile CONOU Coordinamento Area Nord-Ovest.
Il dettaglio delle analisi di Goletta Verde
Sono stati prelevati e analizzati: 1 punto nella provincia di Messina; 10 punti nella provincia di Palermo; 4 punti nella provincia di Trapani; 3 punti in quella di Agrigento; 3 punti su Catania; 2 punti rispettivamente su Caltanissetta e su Siracusa; 1 punto su Ragusa. “Scendendo ancora in una descrizione di dettaglio dell’attività svolta, secondo un programma scientifico consolidato negli ultimi 10 anni di attività, specifichiamo che 9 punti sono stati campionati presso le foci di fiumi e punti critici della costa, mentre i restanti 17 sono stati campionati a mare”, dicono da Goletta Verde.
I punti risultati oltre i limiti
Sono quattro i punti fortemente inquinati nella provincia di Palermo, il punto presso via Messina Marine 391/a presso lo sbocco dello scarico in via A. Diaz a Palermo; il punto a Terrasini, lungomare Peppino Impastato presso la spiaggia della Praiola; il punto tra Terrasini e Trappeto, località contrada S.Cataldo, presso la foce del torrente Nocella; sempre nel comune di Trappeto, in località S. Cataldo, presso la foce del torrente Pinto. Un punto fortemente inquinato nella provincia di Trapani a Castelvetrano, nella frazione di Marinella di Selinunte presso lo scarico del depuratore. Tre punti fortemente inquinati nella provincia di Agrigento, uno nel comune di Licata alla foce del fiume Salso, uno nel comune di Palma di Montechiaro, foce del fiume Palma e uno nel comune di Sciacca, località Stazzone, foce del torrente Cansalamone. Un punto fortemente inquinato nella provincia di Catania, nel comune di Aci Castello località Aci Trezza sul lungomare Galatea e un punto inquinato nella provincia di Messina a Barcellona Pozzo di Gotto, località Catone, foce del torrente Patrì.
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