Nel caos la sanità del Messinese. In particolare, il modello di rete riabilitativa dell’Asp di Messina non sembra definire chiaramente l’articolazione delle sedi riabilitative né vi è menzione alla dotazione organica competente nelle sedi”.

La denuncia parte dalla deputata all’Ars del Movimento 5 Stelle Valentina Zafarana che scrive al direttore generale Gaetano Sirna chiedendo di tenere in considerazione l’indice demografico delle aree coinvolte. “E’ nostro profondo convincimento – afferma Zafarana – che sia opportuna una riorganizzazione della rete integrata di riabilitazione, tenendo in considerazione non solo meri dati approssimativi ma le reali esigenze del territorio”.

E chiede, quindi, di conoscere la definitiva assegnazione del personale con quantificazione delle unità previste per ogni sede territoriale, le modalità, termini e tempi di trasferimento. La parlamentare indirizza la missiva anche al Ministero della Salute e all’assessore regionale, il deputato Gucciardi.

“Ad oggi, – afferma Zafarana – l’attuale modello organizzativo del servizio di riabilitazione, che prevede uno Spoke ospedaliero di degenza a Barcellona Pozzo di Gotto e lo Spoke territoriale, non sembra rispondere alle necessità e ai bisogni della comunità locale. Vi è soltanto un riferimento al personale in servizio all’Uoc ‘riabilitazione adulti’ che parrebbe essere l’organico da destinare interamente ai suddetti Spoke, determinando un depotenziamento del ‘Mandalari’”.
“La circostanza – si legge nella comunicazione del M5S – lascerebbe scoperta la città di Messina dell’offerta pubblica, in una fetta di territorio che si estende da S. Teresa Riva a Barcellona P.G. e ciò a vantaggio delle strutture private”.