Sequestrato l’impianto comunale di depurazione nel Messinese e sei indagati, tra cui un pubblico amministratore e funzionari pubblici. I carabinieri della Compagnia di Patti hanno eseguito il provvedimento preventivo emesso dal gip di Messina, dell’impianto di depurazione del Comune di Santa Domenica Vittoria.

I reati contestati

Contestati i reati di omissione di atti d’ufficio, inquinameno ambientale colposo, “getto pericoloso di cose”, “superamento valori limite previsto per lo scorico di acque reflue urbane”, realizzazione di una discarica abusiva di rifiuti speciali non pericolosi e scarico di acque reflue industriali in assenza di autorizzazione.

L’indagine

L’indagine è stata condotta dalla Stazione di Santa Domenica Vittoria della Compagnia di Patti che, su delega della procura di Messina, ha eseguito diverse ispezioni dei luoghi, insieme a personale dell’Arpa, nonchè acquisizioni documentali, da cui è emersa la compromissione delle acque del torrente Favoscuro, nonchè la negligente gestione dell’impianto di depurazione, vetusto e caratterizzato da numerose carenze. Il depuratore sottoposto a sequestro potrà essere comunque utilizzato sotto il controllo di un custode giudiziario.

La vicenda del depuratore Ias

Un sit in di protesta davanti ai cancelli del depuratore Ias per denunciare il rischio del crollo della zona industriale. La manifestazione, organizzata da Cgil, Cisl e Uil, si è tenuta stamane in concomitanza dell’incontro tra il commissario giudiziario dell’Ias, sotto sequestro a seguito dell’inchiesta per disastro ambientale della Procura di Siracusa e le aziende.

Lo spettro della chiusura

Peraltro, l’Irsap, nei giorni scorsi, ha  revocato alla Priolo Servizi, a Sonatrach e Sasol l’autorizzazione allo scarico dei reflui industriali provenienti dai siti produttivi limitrofi, per cui lo spettro delle chiusure è dietro l’angolo e questo si tradurrebbe, oltre che con il tracollo economico, con la perdita di posti di lavoro. Non è servita a nulla, la nuova autorizzazione rilasciata dalla Regione all’Ias prima della conclusione del mandato di Musumeci.

10 mila famiglie a rischio

“A rischio il futuro di almeno 10 mila famiglie e di un intero territorio. Servono soluzioni immediate per scongiurare il peggio. In attesa degli esiti dell’inchiesta giudiziaria i soggetti interessati lavorino insieme per individuare la strada migliore per evitare l’impasse spiegano  Fiorenzo Amato, segretario generale Filctem Cgil Siracusa e Giacomo Rota, segretario generale Filctem Cgil Sicilia, Alessandro Tripoli, segretario generale Ragusa Siracusa Femca Cisl e Stefano Trimboli, segretario generale Femca Cisl Sicilia, Sebastiano Accolla, segretario generale Uiltec Uil Siracusa e Giuseppe Di Natale, segretario generale Uiltec Uil Sicilia.