Esce allo scoperto l’ex ministro Gianpiero D’Alia che affronta la questione degli attraversamenti e dei relativi controlli sullo Stretto. L’ex rappresentante del Governo ne ha per tutti, Cateno De Luca e Nello Musumeci in primis. D’Alia invoca l’intervento dell’Autorità portuale dello Stretto per mettere a tacere il fuoco incrociato tra Regione, sindaco di Messina e Governo nazionale.

A tutti chiede un cambio di passo, un abbassamento dei toni e una azione corale. L’ex ministro messinese è intervenuto con un lungo post su Facebook, rompendo il lungo silenzio che si era imposto dopo il ritiro dall’attività politica due anni fa per dedicarsi a tempo pieno alla sua professione.

D’Alia, in questi giorni di polemiche e di azioni clamorose a favore di smartphone, prova a ragionare a partire dalla vicenda del controllo dei transiti sullo Stretto che ha coinvolto il sindaco di Messina Cateno De Luca. D’Alia sostiene la causa del sindaco che però peccherebbe, a suo dire, “di decibel troppo alti, di insulti e dalla sua vis polemica”.

D’Alia ne ha anche per Musumeci. “Non basta da un lato polemizzare con il Governo nazionale e dall’altro introdurre divieti che non siano accompagnati da controlli capillari e efficienti. Ne’ invocare a sproposito i ‘pieni poteri’ in base ad una norma dello Statuto siciliano caduta in desuetudine”.

La soluzione auspicata dal’ex ministro è di mettere in campo l’Autorità portuale dello Stretto che, scrive l’ex ministro, “non può operare perché solo la Regione siciliana non ha designato il proprio rappresentante in seno all’organo di gestione”. “L’autorità portuale – spiega D’Alia nel post – potrebbe essere la sede della leale collaborazione tra Stato, Regioni (Calabria e Sicilia), città metropolitane (Messina e Reggio Calabria) nello svolgimento di un compito che è contemporaneamente di interesse nazionale e locale. Così magari il Comune e la Regione si potranno dedicare con maggiore attenzione e senza i fastidiosi clamori mediatici alla cura degli interessi delle comunità di riferimento” conclude l’ex ministro.

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