Dopo quattro anni deludenti torna a crescere l’export in Sicilia. La prima metà del 2017, secondo uno studio di Unicredit diffuso dal Giornale di Sicilia, si è chiusa con un +26% medio. Un boom che riguarda soprattutto i prodotti petroliferi e il comparto industriale mentre l’agroalimentare rallenta.
L’export di prodotti chimici è cresciuto del 55%, per un valore complessivo di 537 milioni di euro. Nello stesso periodo, le vendite all’estero di prodotti petroliferi raffinati ha toccato +44%, per un valore di oltre 2,6 miliardi. A tenere alta la media anche i metalli e i prodotti lavorati (+27,4% per 95 milioni di euro), le produzioni del settore manifatturiero (+23% per 33 milioni), le estrazioni di cave e miniere (+17,5% per 27 milioni); computer, apparecchi elettronici e ottici (+10,5% per 208 milioni) e la farmaceutica (+9% per 107 milioni).
I prodotti dell’agricoltura e della pesca accusano un -2,6% per un valore di 284 milioni di euro, mentre i prodotti alimentari e le bevande segnano +4,6% per 300 milioni di vendite).
Fortemente negativo, invece, il saldo tra import (+60,7%) ed export (-47%) del settore energetico. Nel 2016, il totale delle esportazioni si è fermato a 7 miliardi di euro, mentre al termine del primo semestre dell’anno in corso è stata superata la soglia dei 4,5 miliardi, con un +30% medio di crescita, percentuale che scende al 15% se si escludono i carburanti. I principali mercati: Francia (+3,8%), Spagna (+62,1%), Paesi Bassi (+5,7%), Grecia (+12,1%), Stati Uniti (+6,6%). Da oggi Unicredit lancia un ciclo di incontri e conversazioni tra esperti e imprenditori, con l’obiettivo di formare e informare le imprese sulle sfide strategiche e le tendenze che stanno rivoluzionando i loro business. Dalle 16 alle 20, in collegamento streaming dal business center di Milano, sarà possibile seguire il talk nelle sedi Confcommercio di Catania e Palermo, nella sede Unicredit di Ragusa e all’Ortygia Business School di Siracusa.
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