Una vacanza finita in tragedia. Un nuovo dolore ha colpito la famiglia De Domenico di Messina, già segnata dalla tragica perdita della figlia Aurora, morta a soli 14 anni in un incidente stradale nel 2018. Poche ore fa, ad appena cinque anni di distanza, è scomparso anche il fratello Alberto, 22 anni, stroncato da un malore improvviso mentre si trovava in vacanza a Vulcano.
La dinamica
Il giovane si è sentito male dopo un bagno in piscina e, nonostante il tempestivo intervento dell’elisoccorso che lo ha trasportato all’ospedale di Lipari, non c’è stato nulla da fare. Gli accertamenti medici dovranno stabilire le cause del decesso, che potrebbe essere dovuto ad una congestione.
La notizia della morte di Alberto ha riaperto una ferita profonda nella famiglia De Domenico. La famiglia, era molto conosciuta e stimata. Alberto, che aveva solo 17 anni all’epoca dell’incidente, era rimasto segnato dalla tragedia e aveva faticato a superare il dolore.
Nonostante le sofferenze, Alberto era riuscito a proseguire il suo percorso di vita e solo nove mesi fa aveva festeggiato la laurea. La sua prematura scomparsa è un nuovo colpo al cuore per la famiglia e per tutti coloro che lo conoscevano.
Il cordoglio
La città di Messina è immersa nel dolore per la scomparsa di Alberto De Domenico, giovane stroncato da un malore mentre era in vacanza a Vulcano. Un’insegnante, che aveva avuto Alberto come alunno, esprime il profondo cordoglio ricordando il ragazzo come “affettuoso e dolcissimo”. Le sue parole riflettono il sentimento di una città che si stringe al dolore dei genitori, “Povera famiglia che deve affrontare una dolore infinito subendo queste perdite premature”.
Un altro utente commenta la tragedia ricordando gli ultimi momenti dell’incidente che ha portato alla scomparsa della sorellina di Alberto, Aurora: “Ricordo la tragedia in cui per l’inversione a U operata da un’automobilista criminale, ha lasciato un segno profondo nella città e nella famiglia De Domenico. Oggi la scomparsa riapre quella ferita, aggiungendo un nuovo strato di dolore e di incredulità”.
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