Bufera sull’Atm, l’azienda di trasporto pubblico locale di Messina. Perché se si tratta di tirare la cinghia, dovrebbero essere tutti a farlo e non soltanto i lavoratori.

E’ questo il senso del comunicato stampa congiunto Ugl-Faisa-Orsa (firmato dai segretari Sciotto, Sturiale, Massaro) e nel quale si evidenzia come il presidente Atm abbia a volte descritto come sprechi diritti dei lavoratori acquisiti.

La notizia viene riportata da TempoStretto che fa un’analisi di quanto accaduto.

“Nella foga demagogica di attaccare indiscutibili diritti istituzionalizzati- si legge nella nota congiunta- il Presidente del CdA ha trascurato di analizzare i reali ed evitabili elementi di spreco che persistono in azienda e in tempi di “lacrime e sangue” non sono tollerabili. Nonostante l’annunciato nuovo corso orientato all’austerity, in ATM è ancora in vigore il sistema dei funzionamenti a parametro superiore con il riconoscimento delle relative differenze stipendiali. Alcuni soggetti, individuati con ordini di servizio -ad personam- durante le direzioni Foti / De Almagro, a tutt’oggi occupano “provvisorie” posizioni in mansioni superiori che oltre a gonfiare le loro buste paga rappresentano un prezioso requisito per futuri contenziosi legali volti a ottenere la mansione e il relativo trattamento economico in modo definitivo”.

Ugl, Faisa e Orsa spiegano come l’attuale dg dell’Atm Natale Trischitta abbia disposto nuovi funzionamenti a parametro superiore, un sistema questo che apre la porta a futuri contenziosi che metteranno in seria difficoltà l’azienda sino a poterne decretare la chiusura. Da anni, come spiega ancora TempoStretto, il sistema è questo: i più furbi, assunti con parametro d’ingresso, attraverso ovviamente decisioni prese dai vertici aziendali, acquisiscono in via “provvisoria” un parametro superiore che diventa automaticamente, anche in caso di cessazione del parametro, un’arma per vincere in tribunale, ottenendo avanzamenti di carriera.

“Resta altresì da stabilire- proseguono Sciotto, Sturiale e Massaro- se l’azienda ha realmente bisogno di tali “mansioni superiori” spesso attribuite, stranamente, a rappresentanti delle varie sigle sindacali e/o soggetti vicini alla politica a vario titolo. Per risparmiare risorse pubbliche ed evitare assunzioni “trasversali” il Sindaco De Luca si è assunto l’onere di bloccare il sistema del lavoro somministrato nonostante l’oggettiva esigenza di conducenti, pertanto se in fase di pre-dissesto si riesce ad andare avanti senza assumere autisti, siamo certi che si possano evitare anche le “mansioni superiori” in settori meno fondamentali dell’esercizio. Durante il confronto in piazza con gli autisti interinali, il primo cittadino ebbe a dire: “nelle partecipate si entra attraverso concorso pubblico”, sarebbe opportuno che il Presidente Campagna gli facesse eco annunciando che in ATM si fa carriera attraverso selezioni trasparenti…La pace sociale in fase di carestia si ottiene condividendo i sacrifici non compiacendo chi minaccia la rivoluzione”

Le tre organizzazioni sindacali ricordano come lo stesso Campagna si sia lamentato dei numerosi contenziosi dei lavoratori per diritti lesi durante le precedenti gestioni, come il diritto al vestiario.

“Dispiace prendere atto- conclude il comunicato congiunto- che nell’azienda di Trasporto Pubblico Locale non si respiri ancora quell’aria di cambiamento che il Sindaco cerca faticosamente di trasferire alla città, in ATM è cambiato il Consiglio di Amministrazione ma l’impalcatura dirigenziale è quella stabilita nell’era Foti/Cacciola, nelle poltrone che contano resta confermato il potentato politico/sindacale di quelli che c’erano prima e difficilmente assisteremo al rilancio dell’azienda se il pallino resta in mano ai co-autori del debito e dello sfascio”