Tre noti imprenditori del settore edile della zona jonica sono finiti agli arresti domiciliari e beni per due milioni di euro sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza in un’operazione per un presunto giro di false fatturazioni .
Secondo quanto scoperto dalle fiamme gialle gli indagati avrebbero evaso l’Iva e le imposte sui redditi, per un ammontare complessivo di oltre due milioni di euro, proprio attraverso un giro di fatture per operazioni, nel settore della rivendita di materiali edili, che sarebbero risultate inesistenti.
Agli arresti domiciliari sono finiti i fratelli Giovanni e Salvatore Cucuzzella, rispettivamente 40 e 32 anni, imprenditori nel settore del commercio di materiali edili originari di Sant’Alessio Siculo, e Gioacchino Scattareggia, 52 anni della provincia di Messina, specializzato nella carpenteria metallica.
Le misure cautelari degli arresti domiciliari sono state emesse dal gip del Tribunale di Messina, Monica Marino, che ha anche disposto il divieto di esercitare l’attività imprenditoriale nei confronti di una parente di uno degli arrestati e di un costruttore del messinese.
I finanzieri hanno inoltre sequestrato immobili nei comuni di Messina, Santa Teresa Riva, Spadafora, Mongiuffi Melia ed alcuni rapporti bancari e postali, nonché quote di partecipazione, pari complessivamente al 74.58% del capitale sociale della Gruppo Cucuzzella S.r.l..
L’inchiesta, avviata nel 2014, e coordinata dal sostituto procuratore di Messina, Antonio Carchietti, nasce da un controllo della Guardia di Finanza e si è allargata a cinque aziende della provincia di Messina. Secondo gli inquirenti, in alcuni casi, le fatture sarebbero state “autoprodotte” dagli indagati, che le avrebbero intestate a soggetti assolutamente inconsapevoli i quali avevano già cessato l’attività da diversi anni.
I finanzieri, durante i controlli della documentazione contabile, avrebbero rilevato delle anomalie sui movimenti dei mezzi utilizzati per i trasporti della merce dai clienti ai fornitori, riscontrando delle incongruenze tra i chilometri effettivi tra un deposito e l’altro di materiale e quelli percorsi su tragitti totalmente diversi.
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