Sta creando grande sconcerto nel mondo politico, dei sindacati e dell’associazionismo, la notizia dell’agguato mortale a cui è miracolosamente sfuggito Giuseppe Antoci, presidente del Parco dei Nebrodi.

L’uomo si è salvato perché viaggiava su un’auto blindata che lo ha coperto dai colpi di fucile esplosi intorno alle due di notte tra Cesarò e San Fratello.

Molti i messaggi di affetto e vicinanza, ma anche di sprone a continuare nel suo impegno, che Antoci sta ricevendo.
Il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone afferma: “E’ un episodio inquietante sul quale bisogna fare subito piena luce. La nostra vicinanza e stima vanno anche all’agente di scorta e ai poliziotti del Commissariato di Sant’Agata di Militello, la cui pronta reazione ha evitato una strage”.

“Solidarietà e vicinanza a Giuseppe Antoci, ed un ringraziamento alle forze dell’ordine che hanno garantito la sua incolumità”. Lo dice Giuseppe Lupo, vicepresidente dell’Ars.

“Sono vicino a Giuseppe Antoci, al quale va la mia solidarietà e l’invito a proseguire nel suo impegno quotidiano”. Lo dice Antonello Cracolici, assessore regionale all’Agricoltura. Venerdì Cracolici sarà nel Messinese. “Incontrerò Antoci – dice l’assessore – in momenti come questi è importante dimostrare concretamente la propria vicinanza”.

Siamo a lui vicini ed agli uomini della sua scorta che, con grandi meriti, hanno fatto scudo a chi coraggiosamente guida al meglio l’istituzione che rappresenta. Siamo quindi al fianco del Presidente Antoci ed alle battaglie per la giustizia e la legalità in un territorio che ha bisogno di tanti uomini coraggiosi come lui”. Lo afferma Giuseppe Picciolo, capogruppo di Sicilia Futura all’Ars.

“Il gravissimo attentato nei confronti di Giuseppe Antoci, a cui va la mia più affettuosa solidarietà, purtroppo va ad inserirsi nell’annosa vicenda della gestione del territorio dei Nebrodi- dichiara Lucia Pinsone, presidente del movimento Vox Populi – Sono felice che la professionalità degli agenti di scorta abbia evitato il peggio, ma occorre guardare oltre ai meri fatti di stanotte.
Da tempo giacciono presso gli uffici dell’Assessorato regionale all’Agricoltura delle richieste di concessione di questi territori avanzate da giovani imprenditori agricoli, i quali si propongono non soltanto come agricoltori ed allevatori, ma anche come garanti delle misure anti incendio e anti abusivismo. Basterebbe un decreto dell’Assessore protempore per riportare alla legalità dei territori di proprietà della Regione, offrendo allo stesso tempo un’occasione di lavoro a quelli tra i nostri giovani che volentieri sceglierebbero di tornare agli antichi mestieri. Insieme a loro, quindi, sollecito la firma di quel decreto”.

La presidente della commissione Ambiente e Territorio dell’Ars Mariella Maggio (Pd) dichiara: “Antoci da anni vive sotto scorta, il gravissimo episodio di ieri è l’ultimo di una serie di intimidazioni subite e collegate alle attività di contrasto alla criminalità organizzata, che ha messo in campo da quando guida il parco dei Nebrodi. Faccio appello a tutte le comunità locali affinché si attivino e non lo lascino solo”.

“Un episodio gravissimo di fronte al quale Stato, istituzioni e forze politiche devono reagire con fermezza”. Lo dice Fausto Raciti, segretario regionale del Partito Democratico.

“Sostegno e solidarietà a Giuseppe Antoci, l’agguato subito, di tipico stampo mafioso e con modalità che disegnano il chiaro intento di fermare il processo di legalità avviato, non frenerà il percorso che vuole, ad ogni costorestituire moralità e giustizia ad un territorio.” Lo afferma il Vice Presidente della Regione Mariella Lo Bello: “Giuseppe Antoci, rappresenta per me un simbolo in termini di rettitudine e onestà, per questo ho voluto proprio io proporlo alla Presidenza del parco, ponendo fine ad un lungo periodo di commissariamento. E Antoci nel suo non facile compito si è subito scontrato con la mafia, quella dei pascoli, che già nel dicembre 2014 lo aveva avvertito minacciandolo di morte insieme al Presidente Crocetta. Quella stessa mafia che non ha gradito, continua a non accettare, e questa volta voleva passare alle vie di fatto”.

Un attentato in questo stile è sintomatico dell’ampiezza degli interessi legati alla gestione dei fondi europei per l’agricoltura. Non si può pensare di lasciare una responsabilità così grande solo sulle spalle del presidente del Parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci, a cui va tutta la nostra solidarietà. Il ministero degli Interni e tutte le istituzioni devono intervenire per vigilare sulla gestione dei fondi europei, perché le infiltrazioni della criminalità nei finanziamenti all’agricoltura non riguardano solo il territorio dei Nebrodi, ma tutta la Sicilia e l’Italia”. A dirlo è Erasmo Palazzotto, deputato di Sinistra italiana alla Camera.
“Nei mesi scorsi ho presentato un’interrogazione al ministro degli Interni e a quello delle Politiche agricole chiedendo di aumentare la vigilanza nell’erogazione dei fondi comunitari all’agricoltura – continua Palazzotto – i fatti di cronaca dimostrano quanto il problema sia esteso a tutto il territorio nazionale e spesso coinvolga pezzi di burocrazia connivente”.

Sono certa che il vile attentato subito non fermerà il suo impegno nella lotta ad ogni forma di strapotere mafioso, un impegno che continuerà con maggiore determinazione grazie al sostegno ed alla collaborazione delle istituzioni”. Lo dice il presidente del gruppo parlamentare PD all’ Ars Alice Anselmo.

“Voglio esprimere la mia personale vicinanza e piena solidarietà al Presidente del Parco dei Nebrodi, Dott. Antoci, per il grave agguato che ha subìto la scorsa notte, quando la sua auto è stata raggiunta da diversi colpi di fucile”

“E’ un episodio allarmante, sul quale spero le forze dell’ordine riescano a far subito chiarezza – dice  

Vincenzo Fontana, Vicepresidente Commissione Sanità all’Ars – adesso dobbiamo respingerlo con forza al mittente, affinchè dei delinquenti non possano minimamente ledere la serenità personale e professionale del Dott.Antoci, che si è sempre contraddistinto nel suo lavoro faticoso e trasparente , in qualità di Presidente del Parco dei Nebrodi e di Federparchi”
“Voglio inoltre rivolgere il mio personale atto di stima e vicinanza all’agente di scorta e ai poliziotti del Commissariato di Sant’Agata di Militello, che prontamente hanno saputo rispondere all’agguato, evitando una strage”.

Non si può abbassare la guardia nella lotta contro la mafia, aggregazione di vigliacchi che non hanno nessun onore e vivono solo di sfruttamento e prevaricazione. Grande solidarietà e vicinanza ad Antoci ed un plauso ai colleghi della Polizia di Stato che hanno operato con bravura e professionalità.
In Sicilia bisogna accelerare sul censimento dei beni, sulla trasparenza delle concessioni e pretendere efficienza
dell’apparato della Regione per dare concretezza alla legalità e munizioni agli amministratori nella lotta contro la mafia in una battaglia che non può e non deve conoscere soste”. Lo afferma Antonio Malafarina, deputato regionale.

“Esprimo la mia piena solidarietà al presidente del Parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci, vittima di un gravissimo agguato intimidatorio di fronte al quale serve una risposta ferma dello Stato e delle istituzioni, che devono sostenere concretamente ogni azione di legalità in un territorio complesso come quello dei Nebrodi”. Lo dice Filippo Panarello, parlamentare regionale del PD.

“Sono vicino al presidente del parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci per l’ennesimo vile attentato subito nella notte”. A dichiararlo è l’europarlamentare M5S Ignazio Corrao, che proprio lo scorso autunno aveva denunciato alla Commissione Europea come in Sicilia i fondi europei destinati all’agricoltura siano gestiti dalla mafia. “Quando ho portato a conoscenza del Parlamento Europeo il fatto che la mafia in Sicilia gestisca i fondi europei, si è sollevato forte un coro di preoccupazione da parte dei media stranieri e dei rappresentanti degli stati membri. L’Italia invece ha dato solo risposte flebili grazie ad una politica tesa il più delle volte a delegittimare il ruolo della magistratura. Altro nodo fondamentale sono le scarsissime risorse destinate alle forze dell’ordine, costrette a fare i salti mortali per presidiare il territorio causa scarso numero di uomini e mezzi. Il delicato Ministero retto dal siciliano Angelino Alfano, tenda a fornire più auto a Polizia e Carabinieri che auto blu. Ad Antoci, alle donne e gli uomini che sino sono visti scippare terreni a propria insaputa talvolta con la connivenza di personaggi noti, vanno oltre che la solidarietà del gruppo M5S in Europa, anche l’assoluta garanzia del fatto che sebbene da forza di opposizione, stiamo facendo il possibile per mettere pressione politica e istituzionale sulla maggioranza a tutti i livelli, regionale, nazionale ed europeo. La questione mafia e agricoltura – conclude Corrao – è tutt’altro che chiusa e come ho già detto, la criminalità è passata dalla lupara alla giacca e cravatta, salvo poi tornare a farsi sentire a suon di proiettili quando vengono scalfiti gli interessi illeciti, come successo nella notte per l’ennesima volta al presidente Antoci”.

Maria Greco, parlamentare ennese del Pd e componente della Commissione Giustizia, esprime la propria vicinanza umana e politica al Presidente del Parco dei Nebrodi.
“Un’ atto vile della criminalità organizzata per intimidire la società civile e le istituzioni in prima linea nella lotta contro la criminalità – ha detto Maria Greco – nell’ esprimere piena vicinanza al presidente Antoci mi auguro che tutti coloro che hanno responsabilità nelle istituzioni, nella politica, nell’ economia, ma anche la società civile, con impegno e forte determinazione e a tutti i livelli incoraggino e sostengano chi si batte quotidianamente per la legalità e lo sviluppo del territorio.”

“È importante che cittadini e servitori dello Stato che si oppongono alle mafie si sentano al sicuro. È consapevolezza comune che la criminalità organizzata si annidi dove trova spazio, prima di tutto dove c’è inefficienza e dove le norme non vengono rispettate pedissequamente. Serve una seria vigilanza sui motivi per cui i fondi europei si spendono poco e male e soprattutto per monitorare con estrema precisione tutte quelle situazioni in cui le cosche provano a mettere le mani sui fondi comunitari”. Lo dichiara in una nota il senatore di Sinistra Italiana, Francesco Campanella, che esprime la sua solidarietà al presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci, per l’agguato della scorsa notte.

“Considero l’agguato omicida con cui stanotte alcuni sicari hanno tentato di uccidere il presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci, un atto di guerra, una sfida allo Stato. I mafiosi sappiano che Antoci non è solo. Se è guerra, pertanto, guerra sia. Siamo pronti a combatterla tutti insieme. I mafiosi sappiano che non avranno tregua”. Lo dice il senatore del Pd Giuseppe Lumia, componente della Commissione parlamentare antimafia, che si sta recando in Sicilia per stare vicino ad Antoci.

Già nel gennaio del 2015 avevo presentato un’interrogazione sulla mafia nei Nebrodi – dice Lumia – con la quale chiedevo al governo di sostenere l’azione di legalità portata avanti dal presidente del parco Giuseppe Antoci. Oggi ne ho presentato un’altra, più approfondita, in cui spiego nei particolari la presenza di Cosa nostra nel territorio e gli affari delle famiglie mafiose, facendo tutti i nomi e i cognomi dei boss: Galati, Giordano, Bontempo Scavo, Mignacca, Batanesi, Conti Taguali, Costanzo, Foti Belligami”. Lo dice il senatore del Pd Giuseppe Lumia, componente della Commissione parlamentare antimafia. Stanotte il presidente del Parco dei Nebrodi ha subito un gravissimo agguato di stampo mafioso.
Al ministro dell’interno chiedo: “quali forme di protezione intenda intraprendere per salvaguardare l’azione del dottor Antoci alla guida del parco dei Nebrodi e metterlo nelle condizioni di continuare il suo prezioso operato; se ritenga opportuno dispiegare sulla zona dei Nebrodi una presenza stabile di tipo militare attraverso i reparti speciali già sperimentati in luoghi dalle medesime caratteristiche dei Nebrodi, al fine di garantire un efficace presidio del territorio; se ritenga opportuno istituire una task force per effettuare uno screening patrimoniale delle famiglie mafiose con l’obiettivo di aggredire e sequestrare i loro beni”.

“Esprimo la mia solidarietà al presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci, all’agente della scorta e al dirigente della Polizia che, con il loro coraggio, hanno evitato il peggio”. Lo afferma il presidente della Commissione bicamerale per le questioni regionali, Gianpiero D’Alia.
Antoci è un uomo che sta lavorando per il ripristino della legalità in un territorio difficile, dove gli interessi criminali sono molto forti – prosegue l’ex ministro – ; a lui rinnovo la stima e mi auguro che gli inquirenti possano fare piena luce su quanto accaduto”.

Vicinanza al presidente del Parco dei Nebrodi e stima alla sua scorta”. Il gruppo parlamentare del M5S all’Ars esprime la propria solidarietà a Giuseppe Antoci per l’attentato di cui è stato vittima.

L’eclatante episodio – dicono i deputati 5stelle – è un segnale che desta viva preoccupazione e che ricorda che non bisogna mai abbassare la guardia verso certi fenomeni, evidentemente duri a morire”.

“La solidarietà è importante, ma da sola non basta. Bisogna coinvolgere le forze sane dello Stato per fare quadrato attorno a Giuseppe Antoci e per bloccare sul nascere qualsiasi tentativo della criminalità di riguadagnare terreno”. Lo dice Magda Culotta, sindaco di Pollina e deputato del Pd, commentando l’attentato che ha coinvolto il presidente del Parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci, accerchiato nella notte tra Cesarò e San Fratello da un commando armato che ha fatto fuoco contro la sua auto blindata. “Gli amministratori locali, specie quelli che operano nella legalità, oggi sono sottoposti a pericoli serissimi. Lo Stato – conclude Magda Culotta – non può e non deve consentire che qualcuno paghi con la propria incolumità il tentativo di far rispettare le regole”.

“Non dobbiamo lasciarlo solo”. Giuseppe Antoci si è salvato solo grazie alla scorta e all’auto blindata che lo accompagna da quando ha subito pesanti minacce per aver avviato protocolli di legalità e negato ampie zone di pascolo alla mafia.
“Al presidente del Parco dei Nebrodi – ha dichiarato la presidente nazionale di Legambiente Rossella Muroni – deve arrivare la solidarietà e il sostegno di tutti coloro che credono nella legalità. Tutelare il territorio e garantire il rispetto delle leggi non può essere solo l’atto di coraggio di un singolo: per affermare i diritti di tutti e il bene comune, la politica della legalità deve essere condivisa e sostenuta da tutta la comunità”.
“Quello che è successo dimostra quanto la mafia sia ancora forte in quel territorio e quanto siano importanti gli atti posti in essere da Antoci – ha dichiarato Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia -. Sotto la sua gestione, è stato adottato, infatti, il primo protocollo di legalità in Italia che contiene le linee guida per contrastare i tentativi d’infiltrazione mafiosa proprio nelle procedure di concessione a privati di beni compresi nel territorio di un Parco. L’atto ha ottenuto importanti risultati: la revoca di numerose concessioni di appezzamenti di terreno a scapito di interessi mafiosi. Ad Antoci chiediamo di continuare il suo fondamentale lavoro a difesa della legalità e del territorio. Tutta la Legambiente gli è vicina e sosterrà, in ogni modo, il suo operato”.

“I parchi sono un patrimonio e un tesoro di tutti e non di “cosa nostra”. Nell’esprimere solidarietà al presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci, ribadiamo che il patrimonio agricolo della Sicilia va difeso contro chi vuole trasformare una ricchezza pubblica in un “demanio privato”.
Lo afferma il presidente regionale di Coldiretti, Alessandro Chiarelli insieme al direttore Prisco Lucio Sorbo commentando il vile agguato al quale è scampato questa notte il presidente del Parco.
Non è possibile che ancora oggi non sia possibile gestire una riserva senza andare incontro ad azioni criminali – aggiungono. Il dottor Antoci ha sempre agito per ripristinare la legalità e tutelare gli interessi comuni indicando con grande coraggio e determinazione tutte le malefatte che negli anni sono state costruite intorno e dentro al parco.
Bisogna continuare con forza la pulizia e aiutare chi produce per la collettività e non per ingrossare la ricchezza illecita della criminalità”, concludono.

Il coordinatore regionale di Libera Sicilia, Gregorio Porcaro, esprime piena solidarietà.
«Il lavoro di Antoci, come il suo costante impegno per l’affermazione della legalità – afferma Porcaro – vanno inquadrati in un percorso di lotta che Libera stessa in questo momento sta intraprendendo per capire cosa succede in Sicilia. Stanno, infatti, aumentando i casi di abigeato e di allevamenti clandestini, non solo nei Nebrodi ma anche in tutto il territorio della Sicilia centrale, per esempio a Gela e Caltanissetta. Un fenomeno che Libera sta da un po’ di tempo monitorando per riuscire a mettere in campo azioni concrete. Purtroppo, quando vengono scoperchiate pentole come quella in cui ha messo mano Antoci, la mafia si fa sentire con tutta la sua forza. L’impegno del presidente del Parco dei Nebrodi e dei suoi collaboratori più stretti deve continuare. Libera dà e darà ad Antoci tutto il suo appoggio. Siamo con lui e con il suo quotidiano impegno di legalità».

“Esprimiamo la solidarietà dell’Associazione dei comuni siciliani al presidente del Parco dei Nebrodi. L’agguato subìto da Giuseppe Antoci si aggiunge, purtroppo, ad una lunga serie di atti intimidatori ai danni di chi si impegna, anche rischiando la propria vita, per l’affermazione della legalità”.
Lo hanno detto Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, rispettivamente presidente e segretario generale dell’AnciSicilia, che aggiungono: “Siamo certi che quanto accaduto non intaccherà minimamente l’impegno che contraddistingue l’operato di Giuseppe Antoci”.

Solidarietà arriva al presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci, dal segretario generale della Cisl di Messina, Tonino Genovese. «L’efferatezza e la dinamica dell’attentato subito dal presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci – scrive Tonino Genovese – lasciano attoniti ed aprono un ulteriore squarcio su come si agisce anche dalle nostre parti su chi opera nel rispetto delle regole e della legalità. Al presidente Antoci esprimiamo vicinanza e solidarietà e l’invito a non demordere e non abbassare la guardia».

“Esprimiamo tutta la nostra solidarietà e vicinanza al presidente del parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci e agli agenti della scorta che questa notte sono stati oggetto di un grave e inquietante atto di intimidazione mafiosa. Il mondo del lavoro e il sindacato sono accanto a loro nella battaglia per la legalità e la sicurezza nelle regioni del Mezzogiorno”. È quanto sottolinea la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan.

“Non c’è sviluppo senza sicurezza e legalità. Le due cose devono marciare insieme nel Mezzogiorno, con un impegno alto e coerente delle istituzioni per garantire un’azione di contrasto e di repressione verso la mafia e ogni forma di criminalità organizzata. Ogni giorno la cronaca registra episodi di intimidazione da parte della malavita organizzata che vuole imporre regole violente per difendere i propri disegni criminali nelle regioni del Mezzogiorno. Per questo occorre dotare tutte le forze di polizia di più personale, più mezzi e strumenti moderni, adeguati a un’efficace lotta alla mafia e alle altre organizzazioni criminali che purtroppo perseverano nella loro azione violenta di ricatto e di dominio del territorio, come dimostra l’agguato al presidente Antoci, a cui va tutto il nostro appoggio per l’opera di moralizzazione che sta portando avanti in una realtà non certo facile e priva di rischi”.

Sull’agguato di stampo mafioso contro l’auto del presidente del parco dei Nebrodi, è intervenuto anche il segretario generale della Cisl siciliana, Mimmo Milazzo, con queste parole: “Antoci non è solo. Sul terreno del contrasto agli interessi mafiosi, il sindacato c’è. Dei protocolli di legalità, la Cisl in questi anni ha fatto uno strumento di lotta e insieme di sviluppo. I protocolli di legalità, come quelli che Antoci ha voluto sui Nebrodi, sono uno strumento fondamentale, anche di tutela del territorio. Ma chi lavora per promuovere sviluppo nel rispetto delle leggi, non può essere solo. E Antoci non è solo. Il mondo del lavoro è a fianco di tutti coloro i quali, lavorando per il bene comune, si mettono di traverso a ogni tentativo d’infiltrazione e di gestione mafiosa”.
E solidarietà ha espresso pure il segretario della Cisl di Messina, Tonino Genovese, assieme all’invito al presidente del parco dei Nebrodi “a non demordere e non abbassare la guardia”.

Anche il Centro Pio La Torre esprime la propria totale solidarietà a Giuseppe Antoci
“Si mobilitino adesso con forza gli allevatori, la cittadinanza e le amministrazioni locali della zona – dichiara Vito Lo Monaco, presidente del Centro – perché l’avviato processo di espulsione dai pascoli dell’infiltrazione mafiosa sia rafforzato e accompagnato da tutte le misure repressive e preventive delle Forze di polizia. Il territorio sia presidiato per assicurare sicurezza e libertà ai cittadini e agli allevatori onesti”.
“Esprimo la mia solidarietà a Giuseppe Antoci, presidente del Parco dei Nebrodi, già da tempo sottoposto a tutela per le minacce subite in seguito ai protocolli di legalità messi in atto per evitare la concessione di ampie zone di pascoli alla mafia che è sfuggito ad un agguato di stampo mafioso”. Lo dichiara Rosa Giovanna Castagna presidente regionale della CIA Sicilia. “Il vile agguato è stato perpetrato ai danni  di un uomo – continua Castagna – che è da sempre in prima linea per la difesa della legalità in un territorio ancora fortemente complesso nella gestione trasparente del tessuto economico ed imprenditoriale e sono sicura che anche questa volta i criminali non riusciranno a farlo arretrare di un millimetro”. “I terreni – continua Castagna – devono essere occasione di uno sviluppo autopropulsivo del territorio per creare nuova occupazione, soprattutto per i giovani onesti, alimentando un’imprenditoria sana, affinché i contributi europei, ad essi collegati, possano concretamente incidere positivamente sul tessuto socioeconomico della nostra regione”. “Ancora una volta purtroppo ci troviamo ad esprimere solidarietà a tutti coloro che subiscono la prepotenza e l’arroganza della criminalità mafiosa solo perché fanno fino in fondo il proprio dovere  – sottolinea Castagna  –”.  “Auspico che siano rafforzate le misure di sicurezza a favore di Antoci essendo sicura che non sarà da solo a combattere questa battaglia per l’affermazione della legalità e che la Cia Sicilia sarà sempre al suo fianco nella difesa di questo valore”. “Invito la Presidente della Commissione nazionale Antimafia Rosy Bindi – conclude Castagna – ad attivare al più presto tutte le possibili iniziative politiche ed istituzionali necessarie ad affrontare il sempre più dilagante e complesso fenomeno delle intimidazioni nella nostra regione”.

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