I giudici della Corte di Assise di Appello di Reggio Calabria, decidendo in sede di rinvio dalla Cassazione, e accogliendo l’appello del difensore hanno concesso alla giovane di Sant’Agata (Me) Francesca Picilli, imputata per l’omicidio preterintenzionale di Benedetto Vinci, le attenuanti generiche ed hanno ridotto la pena da 14 anni applicata dalla Corte di Assise di Appello di Messina a quella di dieci anni e sei mesi di reclusione.
La causa della morte di Benedetto Vinci, avvenuta a Sant’Agata Militello il 14 Marzo 2012, è attribuibile alla coltellata che l’ex fidanzata, Picilli, gli rifilò al torace dieci giorni prima, la notte del 4 marzo, ma la ragazza non colpì il giovane per ucciderlo, bensì con l’intento di ferirlo. “La Corte di Assise di Appello di Reggio Calabria, con la sentenza, ha fatto parziale giustizia – nei ristretti limiti in cui ciò era consentito fare – di una pena che ho sempre ritenuto ingiusta – ha detto l’avvocato della donna Nino Favazzo perché non proporzionata rispetto alla gravità della condotta ed alla personalità della imputata”.