Il capitano Ultimo mostra il suo volto. “Oggi, dopo 31 anni, tolgo la copertura al mio volto, la mia ultima difesa dalla mafia, perché a viso aperto voglio continuare a servire il popolo italiano con lo stesso coraggio, con la stessa umiltà che ho avuto da carabiniere della gente. Lo faccio e lo farò con Cateno De Luca nel Fronte della Libertà, lontano dai partiti dei padroni di sempre e di tutto, fianco a fianco con la gente per costruire l’Europa delle città, degli ecosistemi, dell’energia rinnovabile, dei cittadini e dei loro sindaci che si autodeterminano per costruire, insieme, l’unica politica possibile, la politica del bene comune Si, lo faremo insieme e non c’è cosa più grande, per me”.

Così Sergio De Caprio ha annunciato dal palco del Teatro Quirino di Roma, davanti a una platea gremita di persone, che si candiderà alle elezioni Europee con il movimento di Cateno De Luca, sindaco di Taormina e leader di Sud chiama Nord.

Il movimento di De Luca

Diciannove simboli per la “Libertà”. Dal teatro Quirino di Roma il leader di Sud chiama Nord Cateno De Luca apre la campagna elettorale per le Europee dell’8 e 9 giugno presentando il quadro delineato alla fine di un percorso iniziato il 2 marzo scorso a Taormina.

Le parole di Cateno De Luca

“Da quel giorno, spiega Cateno De Luca, è seguito un periodo fatto di incontri, confronti, dialogo che ha portato alla formazione della lista Libertà. Una lista che vede insieme anime diverse che si sono ritrovate accomunate da un comune denominatore che possiamo tradurre in meno Europa, più equità, meno Europa più federalismo, meno Europa più libertà. Oggi questo progetto rappresenta l’esempio di un autentico esercizio di Democrazia”.

La lista “Libertà” ospita 19 simboli diversi. «Ogni simbolo, afferma De Luca, è una stella del firmamento della libertà. Ogni simbolo rappresenta una storia ed è interprete di un messaggio e avrà la possibilità di portare le istanze del proprio territorio e la propria storia nel Parlamento europeo. Abbiamo messo insieme forze civiche e politiche che vogliono dare una spallata a questa Europa liberticida in una lista non di scopo per superare lo sbarramento, ma con il comune denominatore meno Europa, più autonomia, più sovranità, più equità».

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