Un piano “green” per le isole minori della Sicilia che si apprestano a essere coinvolte in una rivoluzione energetica. L’idea è quella di trasformare le isole siciliane in zone a basso impatto, risparmiando sui costi per il trasporto, sui rifiuti, sui servizi, attuando la transizione energetica nelle isole minori. Dalla mobilità elettrica alle fonti rinnovabili passando per i collegamenti, che incidono nel complesso per il 65 per cento dei costi. È un progetto che l’assessore regionale all’Energia e servizi di pubblica utilità, Alberto Pierobon, sta portando avanti cogliendo l’opportunità fornita dall’Ue e discutendo a un tavolo tecnico al quale partecipano Enea, Gse, Soprintendenza ai beni culturali, le Università siciliane, il Politecnico di Torino.
Ieri a Palermo nella sede dell’assessorato si è svolto un incontro alla presenza dei funzionari europei Giustino Piccolo e Simon De Clercq e dei tecnici degli enti che seguono il progetto tra cui Francesco Cappello di Enea Sicilia e l’ingegnere Filippo Martines consulente dei Comuni delle isole. A metà maggio il gruppo di lavoro, assieme ai sindaci, è stato invitato a Stoccolma per visionare tutta una serie di iniziative già in atto a partire dai trasporti marittimi che si basano sul gas naturale liquido, usato in diverse parti d’Europa.
In Sicilia il progetto partirà da Salina per poi coinvolgere Pantelleria e Favignana. Salina è stata scelta dall’Unione europea tra le prime sei isole pilota per la transizione verso l’energia pulita nell’ambito dell’iniziativa “Clean Energy for EU Islands” della Commissione Ue, iniziativa che punta a condurre le piccole isole verso l’autosufficienza e la sostenibilità, favorendo nuovi posti di lavoro. L’iniziativa coinvolgerà nel breve periodo tutte le altre isole, per realizzare interventi che possano favorire la transizione energetica e rendere indipendenti questi territori.
“Stiamo intervenendo su tutti i problemi che interessano le isole minori – dice l’assessore regionale Pierobon –abbiamo costituito un tavolo tecnico di lavoro per affrontare in maniera integrata le questioni relative all’idrico, ai rifiuti, all’energia. I territori isolani in passato sono stati trascurati, vogliamo intervenire subito in maniera operativa”.
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