8 marzo San Giovanni di Dio. L’otto marzo si celebra in tutta la Chiesa cattolica la memoria liturgica di San Giovanni di Dio. Giovanni di Dio, al secolo Juan Ciudad (Montemor-o-Novo, 8 marzo 1495 – Granada, 8 marzo 1550), è stato un religioso spagnolo di origine portoghese, fondatore dell’Ordine Ospedaliero detto dei “Fatebenefratelli”. Nel 1690 è stato proclamato santo da papa Alessandro VIII. Papa Leone XIII nel 1886 lo dichiarò patrono degli ospedali e di quanti operano per restituire la salute agli infermi assieme a San Camillo de Lellis. Papa Pio XI, il 28 agosto 1930, lo proclamò, sempre insieme con Camillo de Lellis, “Patrono degli infermieri”.

8 marzo 1908 – In quella data a New York, 129 operaie di una fabbrica tessile scioperarono per ottenere condizioni di lavoro dignitose. Lo sciopero si protrasse fino a quando il proprietario della fabbrica chiuse le porte per evitare che le donne uscissero in strada a protestare. Un incendio doloso scoppiò nella struttura e le donne morirono. Da quel momento, prima in America e poi in Italia, si celebra la ‘Festa della donna’, associata al fiore della mimosa. Le origini della commemorazione sembrano tuttavia controverse e potrebbero essere legate ad altri fatti storici.

8 marzo  1918 –  In quel si registra il primo caso di influenza spagnola, la più grave forma di pandemia della storia dell’umanità. Tra il 1918 e il 1919 uccide 50 milioni di persone nel mondo più di quanto ne abbia uccisi la Grande Guerra . I sintomi sono tosse, dolori lombari, febbre; successivamente i polmoni cominciano a riempirsi di sangue e la morte sopraggiunge in pochissimi giorni. All’influenza viene dato il nome di “spagnola” perché la sua esistenza e’ inizialmente riportata soltanto dai giornali spagnoli, gli unici allora, non sottoposti a censura.

8 marzo 1957 – In quel giorno viene riaperto il Canale di Suez chiuso nel giugno 1956 a causa di un conflitto armato tra l’Egitto da una parte e Inghilterra, Francia e Israele dall’altra. La crisi era sopraggiunta quando l’Egitto aveva deciso unilateralmente di nazionalizzare il Canale di Suez sottraendolo così al controllo di inglesi e francesi. La crisi si conclude quando l’URSS minaccia d’intervenire al fianco dell’Egitto, e gli Stati Uniti, temendo l’allargamento del conflitto, inducono inglesi, francesi e israeliani a ritirare le loro truppe.