Dopo Io apro, la manifestazione dei ristoratori anti DPCM che avrà inizio il prossimo 15 gennaio e che ha avuto già migliaia di adesioni in tutta Italia, si prospetta l’apertura di un altro fronte per il Governo.

Infatti, domani, giovedì 14 gennaio, a Roma, presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze, ci sarà la protesta delle associazioni dei bus turistici insieme ad Assobus Italia, Uniti per l’Italia e le principali sigle sindacali della categoria.

In pratica, questa categoria di lavoratori chiede di essere riconosciuta come operatori del turismo e ricevere, di conseguenza, le stesse misure di sostegno erogato per le agenzie di viaggio e i tour operator.

La protesta avrà inizio alle 10.00 in via XX Settembre, nelle adiacenze del Ministero delle Economie e Finanze, e in piazzale Porta Pia (nello spazio compreso tra via Ancona e corso d’Italia nelle adiacenze della sede del Ministero dei Trasporti).

«Il settore bus turistico – si legge in una nota – racchiude oltre 25 mila bus circolanti con un fatturato che supera i due miliardi e mezzo. Da una stima fornita da ISFORT si parla di 30 mila dipendenti che prima della pandemia lavoravano con contratto stabile nel settore».

«Oggi la categoria – prosegue la nota – chiede ristori adeguati per evitare la chiusura e la perdita dei posti di lavoro. Solo per fare un esempio, mentre per i bus scoperti che fatturano 30 milioni di euro all’anno sono stati stanziati 40 milioni di euro di ristori, mentre ai Bus di Gran Turismo solo 50 milioni a fronte del fatturato di due miliardi e mezzo».

«Alla manifestazione aderiranno ABT 2020 SICILIA – ABT 2020 CAMPANIA –ASSOBUS ITALIA – ACNCC – ANITRAV – ASS. ASTRA – AZIENDE RIUNITE TOSCSANA – AZIENDE RIUNITE VENETO – FINCC – FION – IMPRENDITORI TURISTICI ASSOCIATI – UNITI PER L’ITALIA – ANAT».

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