Una Rolls Royce alla frontiera di Ventimiglia, centinaia di migliaia di euro in contanti, ville da sogno con accesso diretto al mare e un patrimonio sequestrato per oltre 106 milioni di euro. È l’incredibile parabola di Anna Bettozzi, conosciuta nel mondo dello spettacolo come Ana Bettz, e nel mondo dell’inchiesta giudiziaria come Lady Petrolio.
Tra lusso sfrenato, rapporti con il jet set italiano e accuse pesanti che vanno dal riciclaggio all’associazione per delinquere di stampo mafioso, la vicenda di Bettozzi è tornata al centro dell’attenzione dopo l’ultima imponente operazione della Guardia di Finanza di Roma, che ha portato al sequestro di un vero e proprio impero, costruito – secondo le accuse – su fondi illeciti e complicità pericolose.
Una vita tra jet set, televisione e lusso estremo
Fluente chioma bionda, abiti firmati e sogni da star. Prima di essere travolta dalle indagini, Anna Bettozzi ha cercato a lungo una via nello spettacolo. Con il nome d’arte Ana Bettz, ha inciso alcuni brani musicali, partecipato al Maurizio Costanzo Show, organizzato concerti e campagne pubblicitarie, perfino un’esibizione al Teatro Sistina di Roma nel 1999.
Si è anche circondata di personalità di primo piano del mondo dello spettacolo, come Kofi, noto producer di Celine Dion e Cher. E proprio con Cher, Bettozzi ha condiviso immagini e momenti su Instagram. La sua villa sull’Appia Pignatelli, a Roma, è stata per anni lo scenario di feste esclusive e iniziative immobiliari di lusso.
Ma la svolta definitiva nella sua immagine pubblica è arrivata con la morte del marito, Sergio Di Cesare, amministratore della società Max Petroli, poi ridenominata Made Petrol Italia srl. Dopo quel momento, la sua figura è emersa con forza nella cronaca giudiziaria, sotto il nome – suggestivo e inquietante – di “Lady Petrolio”.
Il sequestro da oltre 106 milioni di euro
Il colpo più recente è stato inferto dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Roma, che ha disposto il sequestro di beni per un valore superiore ai 106 milioni di euro, coinvolgendo Anna Bettozzi e tre suoi familiari: la figlia Jessika Di Cesare, Filippo Maria Bettozzi e Roberto Strina.
I beni sequestrati costituiscono un vero tesoro, composto da:
- una villa esclusiva a Porto Rotondo, località Punta Lada, con accesso diretto al mare e piattaforma privata per l’attracco di imbarcazioni;
- immobili a Roma, Fiumicino e Olbia;
- opere d’arte, tra cui 39 dipinti di pregio;
- gioielli e orologi di lusso, come tre Rolex con brillanti, un bracciale Bulgari e una collana d’oro Patek Philippe
- auto e moto di alta gamma;
- quote societarie e disponibilità liquide.
Il provvedimento è stato firmato dai giudici Maria Antonietta Ciriaco, Anna Maria Fattori e Luca della Casa, in un’ordinanza di 92 pagine, che ha evidenziato la pericolosità sociale degli indagati.
Accuse gravi e legami con i clan
Secondo l’accusa formulata dalla Procura antimafia di Roma, Bettozzi e i suoi familiari farebbero parte di un’associazione per delinquere, con l’aggravante di aver agevolato organizzazioni mafiose, come la Camorra e la ’Ndrangheta. Al centro dell’inchiesta, denominata “Petrol Mafie Spa”, un sofisticato sistema di frodi fiscali, evasione e riciclaggio di denaro sporco, attivo nel settore dei carburanti. I reati contestati comprendono:
- evasione fiscale massiccia, per un totale di 185 milioni di euro tra Iva, Ires e accise;
- riciclaggio e autoriciclaggio;
- reimpiego dei proventi illeciti in attività economiche legittime.
Secondo gli inquirenti, l’eccessiva sproporzione tra i redditi dichiarati e i beni posseduti avrebbe fatto scattare le misure di prevenzione patrimoniali, oltre alle misure cautelari personali già applicate nell’aprile 2021.
L’arresto a Ventimiglia e il video con Gabriel Garko
Due episodi simbolici hanno contribuito a trasformare Anna Bettozzi in un volto noto della cronaca nazionale. Il primo risale al maggio 2019, quando fu arrestata alla frontiera di Ventimiglia, a bordo di una Rolls Royce, diretta al Festival di Cannes. Con sé aveva 300.000 euro in contanti, mentre in un albergo di Milano le furono trovati altri 1,4 milioni, successivamente sequestrati.
Il secondo episodio è legato a una lite intercettata con l’attore Gabriel Garko, mai indagato, riguardo al pagamento di 250.000 euro per la partecipazione a un video promozionale della società petrolifera. Un dettaglio che ha ulteriormente acceso i riflettori su una vicenda già ricca di elementi cinematografici.
Lo sapevi che…?
Secondo i dati del Ministero dell’Economia, il settore dei carburanti è uno dei più esposti alle frodi fiscali in Italia. Solo nel 2023 sono stati scoperti oltre 650 milioni di euro di accise e Iva non versate, spesso attraverso società cartiere, triangolazioni fittizie e false dichiarazioni di importazione. L’inchiesta “Petrol Mafie Spa” si inserisce proprio in questo contesto di allarme fiscale e criminale.
FAQ – Domande frequenti sul caso Bettozzi
- Chi è Anna Bettozzi? Imprenditrice e aspirante cantante nota come Ana Bettz, è accusata di aver gestito un impero economico con fondi illeciti legati al petrolio.
- Perché viene chiamata Lady Petrolio? Per il suo ruolo nella gestione della società Made Petrol Italia e per il suo presunto coinvolgimento in un sistema di evasione e riciclaggio nel settore carburanti.
- Quali beni le sono stati sequestrati? Ville di lusso, auto, orologi, gioielli, opere d’arte e oltre 100 milioni di euro in beni vari.
- È stata condannata? Al momento è indagata e sottoposta a sequestro patrimoniale, ma non c’è ancora una condanna definitiva.
- Qual è il ruolo della figlia e degli altri familiari? Anche loro sono coinvolti nel sequestro e indagati per aver partecipato all’associazione e al reimpiego dei fondi illeciti.






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