Come già scritto la scorsa notte e com’era facilmente prevedibile (a tal punto che bisognerebbe capire se la ‘macchina’ sia stata adeguatamente preparata per accogliere le massicce richieste), il sito dell’INPS è in tilt nel primo giorno utile per richiedere il bonus 600 euro previsto dal decreto Cura Italia per affrontare l’emergenza economica derivante dall’epidemia di coronavirus in Italia.

Stamattina, su Twitter, il presidente Pasquale Tridico ha scritto: «Dall’una di notte alle otto e trenta circa, abbiamo ricevuto 300mila domande regolari. Adesso stiamo ricevendo 100 domande al secondo», aggiungendo che si tratta di «una cosa mai vista sui sistemi dell’Inps che stanno reggendo, sebbene gli intasamenti sono inevitabili con questi numeri». Eppure in moltissimi stanno riscontrando problemi e l’hashtag #INPSdown è di tendenza.

Contattato dall’ANSA, poi, Tridico ha detto: «Non c’è fretta», sottolineando che «come abbiamo detto più volte le domande possono essere fatte per tutto il periodo della crisi, anche perché il Governo sta varando un nuovo provvedimento sia per rifinanziare le attuali misure sia per altre».

Ormai, però, il dado è tratto e molti politici si stanno scagliando contro il presidente dell’INPS. Anna Maria Bernini, presidente dei Senatori di Forza Italia, in una nota ha affermato: «In un primo momento l’Inps aveva comunicato che dal primo aprile le domande per l’indennità sarebbero state valutate in ordine cronologico, ossia chi arriva prima prende il bonus, gli altri dovranno aspettare. Poi ha negato il click day e cancellato l’informativa online. Non solo: milioni di italiani che hanno tentato di collegarsi al sito dell’Inps stanotte e stamani si sono trovati davanti la schermata ‘il servizio è temporaneamente inattivo, si prega di riprovare più tardi’. E poi, beffa nella beffa, il presidente Tridico ha specificato che ‘le domande possono essere fatte per tutto il periodo della crisi’. Se voleva essere una rassicurazione, significa non aver capito che la crisi sarà lunghissima, che il bisogno di liquidità è immediato, che i pagamenti sono già in gravissimo ritardo, e che di questo passo si rischia un’emergenza sociale senza precedenti. Di tutto c’è bisogno meno che dei pesci d’aprile dell’Inps».

Luciano Nobili, deputato di Italia Viva, su Facebook ha affermato: «Prima c’hanno riprovato col clickday mascherato, comunicando che le domande per il contributo – comunque insufficiente – di 600 euro ai lavoratori autonomi sarebbe stato comunque assegnato in base all’ordine cronologico di presentazione delle domande: il contrario di quanto assicurato dal Governo». E ancora: «Poi, dopo le nostre proteste, l’Inps in serata si smentisce e corregge. Ma la frittata è ormai fatta e il sito è in tilt da ore, anche a causa del prevedibile alto flusso di domande, vista l’incivile corsa al contributo provocata. E stamattina il presidente Tridico invece di scusarsi, sfotte autonomi e partite Iva dichiarando che ‘non c’è fretta’. Davvero un capolavoro di confusione e un record di faccia tosta che gli italiani non meritano».

 

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