Può una diceria infondata distruggere la vita di una persona? Nel caso di Brigitte Macron, la risposta sembra essere sì. La moglie del presidente francese Emmanuel Macron è da anni vittima di una campagna diffamatoria virale quanto assurda: secondo alcune teorie complottiste, sarebbe nata uomo. Una fake news che ha avuto ripercussioni pesanti, sia sul piano umano che legale.
Lo ha raccontato lei stessa, in un documento letto in aula da suo avvocato: “Ogni volta che mi trovo all’estero, qualcuno mi chiede se la voce è vera. Non esiste coniuge di un capo di Stato che non l’abbia sentita”. Il danno d’immagine è evidente, ma ancora più grave è quello psicologico.
Una bufala che fa male: “Tremo all’idea che si noti qualcosa nei pantaloni”
Secondo quanto riportato dall’ex ministro della Giustizia Éric Dupond-Moretti, Brigitte Macron avrebbe confidato a un amico di temere che i pantaloni le si gonfino tra le gambe in pubblico, perché quel dettaglio potrebbe alimentare la diceria che lei sia un uomo. Una preoccupazione che mostra quanto profondamente la vicenda abbia minato la sua sicurezza personale.
A rendere nota la dichiarazione è stata RTL Radio, ripresa poi dal quotidiano tedesco Bild. Un dettaglio privato, ma eloquente: una donna sotto pressione continua, persino nei gesti più banali del quotidiano.
Il processo a Parigi: dieci imputati per cybermolestie
Il 27 e 28 ottobre 2025, dieci persone – otto uomini e due donne, tra i 41 e i 60 anni – sono state processate a Parigi con l’accusa di molestie online nei confronti della Première Dame. I messaggi pubblicati sui social non si sono limitati alla teoria del complotto: sono sfociati in insulti pesanti e vere e proprie campagne d’odio. Alcuni post arrivavano addirittura ad associare la differenza d’età tra Brigitte (71) e Emmanuel Macron (46) a un “caso di pedofilia”, mescolando misoginia, transfobia e disinformazione.
La causa è partita da una denuncia della stessa Brigitte Macron, presentata nell’agosto 2024. Le prime indagini hanno portato agli arresti tra dicembre 2024 e febbraio 2025.
Una famiglia ferita: “I nipoti le chiedono se è un uomo”
Assente in aula, Brigitte Macron è stata rappresentata dalla figlia Tiphaine Auzière, che ha raccontato le ripercussioni della campagna d’odio sui figli e i nipoti. “A scuola dicono ai miei figli: ‘Tua nonna è un uomo’”, ha dichiarato, visibilmente scossa. “Non so come fermare tutto questo. Le conseguenze sono devastanti”.Secondo la figlia, la madre è costantemente
sotto attacco e costretta a fare attenzione a come si veste e come si muove in pubblico, per paura che un gesto venga interpretato male o decontestualizzato. “Ha letto tutti i messaggi,” ha aggiunto. “Le hanno fatto abbastanza male. Non vuole rivederli”.
Chi sono gli accusati
Tra gli imputati ci sono volti noti dell’universo complottista:
- Aurélien Poirson-Atlan, 41 anni, noto come Zoe Sagan sui social, pubblicitario e figura di spicco dei circuiti cospirazionisti online. Ha sostenuto di essere lui stesso vittima di persecuzione.
- Delphine J., 51 anni, spiritualista che si fa chiamare Amandine Roy. Nel 2021 ha pubblicato un’intervista di quattro ore con una presunta “giornalista indipendente” in cui si affermava che Brigitte Macron fosse in realtà Jean-Michel Trogneux – il nome del fratello della Première Dame.
- Jerome C., 55 anni, ha rivendicato il diritto alla libertà di espressione e alla satira.
- Bertrand S., 56 anni, ha parlato di “attacco al pensiero libero” e ha accusato i media di manipolazione.
Gli imputati rischiano fino a 12 mesi di carcere con pena sospesa e multe fino a 8.000 euro.
Una vicenda giudiziaria che va avanti da anni
Questa non è la prima volta che Brigitte Macron ricorre alla giustizia. Già nel 2022 aveva querelato per diffamazione due delle imputate, ottenendo un risarcimento insieme al fratello. Tuttavia, la condanna è stata annullata in appello. Ora la causa è arrivata fino alla Corte di Cassazione, il massimo grado di giudizio in Francia. Non solo: nel 2024, durante un controllo sul portale delle tasse, Brigitte si è accorta che il suo nome era stato sostituito con “Jean-Michel Macron”. Un atto di hackeraggio per cui ha sporto denuncia.
Una relazione sempre sotto i riflettori
Parte dell’attenzione morbosa nei confronti della Première Dame nasce dalla sua storia con Emmanuel Macron. Lei era insegnante di teatro in un liceo cattolico di Amiens, lui il suo allievo, molto più giovane. All’epoca lei aveva 39 anni e tre figli, lui era un adolescente. Una storia che ha sempre diviso l’opinione pubblica. Brigitte ha ammesso che la relazione fu “sofferta” e socialmente complicata, ma ne ha sempre rivendicato la verità e l’autenticità.
Macron: “La cosa peggiore sono le bugie che ti disturbano nell’intimità”
Durante un evento per la Giornata Internazionale della Donna nel 2024, Emmanuel Macron ha parlato apertamente del dolore che lui e la moglie provano per le voci infondate.
“La cosa peggiore sono le false informazioni e gli scenari inventati. Alla fine la gente ci crede, e ti disturbano persino nell’intimità,” ha dichiarato.
Lo sapevi che…?
- La bufala su Brigitte Macron nasce nel 2021 da un video YouTube durato oltre 4 ore.
- Secondo l’istituto IPSOS, il 14% dei francesi ha creduto almeno una volta alla teoria.
- Il nome “Jean-Michel Trogneux” è quello reale del fratello di Brigitte.
- Brigitte Macron è stata vittima di hacker anche sul sito delle tasse francesi nel 2024.
FAQ – Domande frequenti
Brigitte Macron è davvero nata uomo?
No. Si tratta di una teoria complottista completamente infondata e smentita dai fatti.
Perché la fake news ha avuto tanto successo?
Per via dell’età più avanzata rispetto al marito e del forte simbolismo che rappresenta la coppia, spesso bersaglio di critiche e stereotipi.
Cosa rischiano gli accusati?
Fino a 12 mesi di reclusione con pena sospesa e multe fino a 8.000 euro.
La vicenda è finita?
No. I Macron hanno presentato anche una causa civile negli Stati Uniti, mentre in Francia la questione è arrivata alla Cassazione.
Fonte: Daily Mail.




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