Il clima italiano nel 2024 svela sorprese: Cagliari trionfa, il Sud domina e il Nord lotta con piogge record ed eventi estremi. Ecco la classifica de IlMeteo.it.

Nel 2024, il capoluogo della Sardegna, Cagliari, si è aggiudicato il primo posto nella classifica dell’Indice di Vivibilità Climatica, stilata dal Corriere della Sera in collaborazione con iLMeteo.it.

Con un clima mite, brezze estive rinfrescanti e un numero limitato di giorni piovosi, Cagliari si è distinta come la città italiana dove si è vissuto meglio dal punto di vista meteorologico. Questo risultato, emerso dall’analisi di oltre 402 milioni di dati raccolti tra il 2000 e il 2024, conferma una tendenza sorprendente: il Sud Italia sta emergendo come il cuore pulsante della vivibilità climatica, mentre il Nord affronta sfide sempre più complesse legate al cambiamento climatico.

Lorenzo Tedici, meteorologo responsabile media di iLMeteo.it, spiega: “Le città del Sud sul mare hanno beneficiato della brezza estiva e di pochi giorni di pioggia”. Un vantaggio naturale che ha permesso a Cagliari di scalzare altre località e di posizionarsi al vertice, grazie a un equilibrio perfetto tra sole, ventilazione e temperature moderate.

Il Sud domina il podio

Non è solo Cagliari a festeggiare. Il secondo e il terzo posto della classifica sono occupati rispettivamente da Napoli e Salerno, due città campane che hanno sfruttato la vicinanza al mare per mitigare il caldo torrido del 2024, riconosciuto come l’anno più caldo della storia italiana e globale. La brezza marina, un’alleata preziosa, ha reso queste località rifugi climatici ideali, nonostante un’abbondanza di notti tropicali – 121 a Napoli e 112 a Salerno – che segnalano un cambiamento climatico sempre più tangibile.

“Napoli, che è arrivata seconda, è stata favorita proprio dalla brezza, un po’ come Roma con il Ponentino, che mitiga il caldo afoso estivo”, sottolinea Tedici. A Salerno, invece, le temperature diurne si sono mantenute tra i 30 e i 32°C, evitando picchi estremi e garantendo un comfort climatico invidiabile. Completano la top five Brindisi e Agrigento, altre due perle del Sud che hanno beneficiato di condizioni simili, consolidando il dominio meridionale nella classifica.

Il Nord sotto pressione: pioggia record e caldo africano

Se il Sud ha goduto di un clima favorevole, il Nord Italia ha dovuto fare i conti con una realtà opposta. Milano, ad esempio, ha registrato 111 giornate di pioggia, con un aumento del 58% delle precipitazioni rispetto alla media storica. Tra febbraio e metà aprile, sono caduti 420 millimetri di pioggia, un record che risale al 1776, come evidenzia Mattia Gussoni, meteorologo di iLMeteo.it: “Al Nord è stato un anno estremamente umido”. Questo passaggio da un 2022 siccitoso (400 mm di pioggia) a un 2024 eccezionalmente piovoso (1.600 mm) racconta un clima sempre più imprevedibile.

Non solo pioggia: il Nord ha sofferto anche il caldo estremo. Cremona si è distinta come la città con il maggior numero di giorni di caldo africano – ben 58 giornate con temperature superiori ai 34°C – mentre città della Pianura Padana come Brescia, ultima in classifica, sono state penalizzate da grandinate, alluvioni e ondate di calore. Tedici aggiunge: “L’eccesso di caldo estivo ha fatto precipitare nella classifica le città della Pianura Padana”.

402 milioni di dati: la scienza dietro la classifica

L’Indice di Vivibilità Climatica non è un semplice elenco: è il frutto di un’analisi monumentale che ha preso in considerazione 17 parametri climatici, monitorati ora per ora, giorno per giorno, dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2024. Tra questi, troviamo indicatori come le notti tropicali, il caldo africano, la siccità (misurata con lo Standardized Precipitation Index), le piogge intense e il soleggiamento. Per la prima volta, l’intelligenza artificiale ha supportato i meteorologi nell’elaborazione di questa mole di dati, garantendo una precisione senza precedenti.

Il risultato? Una fotografia dettagliata che rivela non solo le città più vivibili, ma anche i primati meno desiderabili. Reggio Calabria, ad esempio, ha conquistato il record di 129 notti tropicali, con temperature minime mai scese sotto i 20°C, un dato che evidenzia il disagio notturno crescente nel Sud-Est del Paese.

Grandi città in affanno: Milano e Roma fuori dalla top

Tra le metropoli italiane, nessuna riesce a competere con le città costiere del Sud. Roma si piazza al 25° posto, beneficiando del Ponentino ma soffrendo comunque un’estate torrida con 79 notti tropicali e picchi di 37-38°C ad agosto. Milano, invece, chiude la classifica all’86° posto, penalizzata da un anno di piogge record e da un caldo estremo che ha raggiunto i 37,5°C il 12 agosto. “Il 2024 risulta essere per il capoluogo lombardo la terza annata più calda”, nota il report, con soli 24 giorni di gelo contro una media trentennale di 47.

Questi dati confermano una tendenza: le grandi città, con il loro cemento e l’effetto isola di calore, faticano a reggere il confronto con località più piccole e vicine al mare o alle colline, dove il clima si mantiene più mite e gradevole.

Clima estremo: i primati che preoccupano

L’analisi dell’Indice non si limita a celebrare i vincitori: mette in luce anche i fenomeni estremi che stanno ridefinendo la vita quotidiana in Italia. Siracusa, ad esempio, ha registrato un indice di calore da record, con 111 giornate di temperatura percepita oltre i 35°C, mentre Terni guida la classifica delle ondate di calore, con 29 episodi di temperature sopra i 30°C per tre giorni consecutivi. Al contrario, Verbania si distingue per 90 giorni di precipitazioni estreme tra il 2013 e il 2023, un dato che la colloca all’ultimo posto della graduatoria.

Questi numeri non sono solo statistiche: sono campanelli d’allarme di un cambiamento climatico che sta colpendo l’Italia con sempre maggiore intensità, dividendo il Paese tra un Sud temperato e un Nord in balia di eventi estremi.

Perché il Sud vince? Il ruolo della geografia

Cosa rende il Sud così competitivo? La risposta sta nella sua posizione geografica. Le città costiere come Cagliari, Napoli e Salerno traggono vantaggio dalla brezza estiva, un vento che mitiga il caldo e mantiene le temperature sotto controllo. Inoltre, la minore frequenza di giornate piovose – senza però sfociare nella siccità – ha premiato queste località nel calcolo dell’Indice. Al contrario, il Nord, intrappolato nella Pianura Padana, soffre di un clima più stagnante, con umidità elevata e un’esposizione crescente a fenomeni meteorologici violenti.

“Le città del Sud sul mare hanno beneficiato della brezza estiva e di pochi giorni di pioggia”, ribadisce Tedici, evidenziando come la geografia stia diventando un fattore determinante nella qualità della vita climatica.