“Lo scandalo Saguto non è servito a niente: con la nuova riforma del codice Antimafia, che il Senato si appresta ad approvare domani, si aprono le porte non ad uno, ma a mille casi Saguto sparsi su tutto il territorio italiano. Se questo è il modo di combattere le mafie, allora stiamo freschi”.

Questo è il duro commento di Riccardo Nuti, deputato membro della commissione Antimafia che ha ribadito come quella che verosimilmente verrà approvata è “una legge farsa sui beni confiscati, piena di conflitti d’interessi che non agevola l’iter dei sequestri e delle confische e che mette in mano una torta, che secondo le ultime stime vale tra i 25 e gli 80 miliardi di euro, a Invitalia, che le cronache descrivono come un carrozzone pubblico e nota macchina clientelare e inefficiente”.

“Entrando nel merito – sottolinea ancora il parlamentare – con molta attenzione va valutato l’allargamento delle misure di prevenzione antimafia: bene se serve a reprimere forme corruttive sempre più braccio destro delle mafie, ma il rischio è che si cada in misure a rischio incostituzionalità con strumenti nati per il fenomeno mafioso». «Ma le dolenti note – continua Nuti – riguardano i tanti problemi che avevo già segnalato alla Camera e che il Senato, invece di risolvere, è riuscito nell’arduo compito di peggiorare: non ci sarà la benché minima trasparenza sulla spartizione dei beni confiscati tra associazioni antimafia e di categoria che peraltro, in pieno conflitto d’interessi, potranno prender parte ai Tavoli provinciali in prefettura e al Comitato consultivo all’interno dell’Agenzia, pure previsti da questa legge farsa; non sono previste sanzioni in caso nomine illegittime degli amministratori giudiziari di società confiscate o sequestrate, rendendo vani tutti i limiti e vincoli alle nomine degli stessi; l’incarico di direttori dell’Agenzia, tramite un’altra norma infingarda inserita all’ultimo, potrà essere assegnata a prefetti di nomina governativa, aprendo potenzialmente le porte a chiunque”.

“Quando il testo arriverà alla Camera per la terza lettura – conclude Nuti – proporrò tutte le necessarie modifiche affinché queste criticità vengano risolte. È inammissibile che, proprio oggi, mentre assistiamo a 116 arresti per ‘ndrangheta in Calabria, 27 a Taranto e 54 a Catania sempre per mafia, la risposta della politica sia nulla ed inconsistente”.