Una quindicina di parlamentari quasi tutti del Gruppo Misto più tre ex di Rifondazione Comunista portano in Parlamento martedì la protesta dei familiari delle vittime del Covid che lamentano una Commissione d’inchiesta ‘monca’ sulla pandemia. Ad ‘azzopparla’, sostengono, alcuni emendamenti che ne hanno ridotto il raggio d’azione a quanto accaduto prima del 30 gennaio 2020 e solo alla Cina, lasciando fuori la gestione italiana.
“Vogliamo una Commissione d’inchiesta”
Gli ex e attuali onorevoli distribuiranno le pettorine con la scritta ‘Sereni – Vogliamo una Commissione d’Inchiesta’ indossata dai parenti dei morti in diverse manifestazioni di protesta. Lo spiega all’AGI Maurizio Acerbo, ex parlamentare di Rifondazione Comunista, dal quale è partita l’iniziativa a cui si sono aggiunti subito altri due ‘ex’ del suo partito, Giovanni Russo Spena ed Ezio Locatelli: “Poi ci hanno contattato altri parlamentari in carica sia del Senato che della Camera del Gruppo Misto che si associano alla protesta e dovrebbero essere presenti con indosso la pettorina. Distribuiremo le pettorine anche agli altri parlamentari assieme al testo della petizione dei familiari che chiede una ‘vera’ Commissione che ha già superato le diecimila firme”.
600 parenti chiedono giustizia
Acerbo racconta la genesi dell’iniziativa. “Lo scorso 2 novembre ho partecipato al presidio a Roma dei familiari delle vittime arrivati da Bergamo e da altre città in rappresentanza dei 600 parenti che hanno intrapreso la causa civile al Tribunale di Roma contro Governo e Regione Lombardia e che hanno presentato degli esposti alla Procura di Bergamo. Volevano andare in piazza Montecitorio per manifestare simbolicamente davanti al luogo in cui, almeno finora, non si è ritenuto di istituire una Commissione d’inchiesta, come è avvenuto in altri Paese senza limitazioni né di tempo né di luogo. Ci siamo fatti dare le pettorine e abbiamo promesso che, essendo ex parlamentari e avendo accesso alla Camera dei Deputati, le avremmo distribuite”.
“Centrodestra e centrosinistra vogliono coprire le loro responsabilità”
Secondo Acerbo “è evidente che né centrodestra né centrosinistra vogliono la Commissione perché la ricostruzione dei fatti e delle responsabilità della Regione Lombardia o del Governo Conte2 crea problemi a entrambi gli schieramenti. Quello che ci interessa è che, dato che sono Camera e Senato a dover decidere sulla Commissione, questa richiesta arrivi dentro al Palazzo. Con gli emendamenti si è arrivati al paradosso della proposta di una Commissione che indaghi sulla Cina e solo fino al 30 gennaio”.
Tra i parlamentari che hanno aderito, Paola Nugnes, Yana Ehm, Simona Suriano, Virginia La Mura, Doriana Sarli, Gregorio De Falco, Elena Fattori, Andrea Colletti, Luisa Angrisani, Mattia Crucioli, Andrea Vallascas, Pino Cabras, Emanuela Corda, Leda Volpi.
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