«Il virus si è indebolito? Certamente no. L’aggettivo debole si riferisce alla carica virale che questi pazienti esprimono. Cioé hanno una debole carica virale. I casi debolmente positivi sono contagiosi? Non lo sappiamo. Certamente hanno particelle virali con capacitù replicativa nel naso- faringe. Non è escluso che siano anche questi pazienti a mantenere attivo un certo reservoir virale anche in assenza di casi clinici manifesti».

Così, su Facebook, Pier Luigi Lopalco, epidemiologo e consulente della Regione Puglia. L’esperto ha anche allegato una foto e ha spiegato: «l’effetto osservato in vitro su un tappeto di cellule da parte di un ceppo di coronavirus isolato da un paziente più che debolmente positivo. Si tratta di un paziente che ha contratto l’infezione mesi fa e che, a controlli ripetuti, alterna ancora oggi tamponi negativi a tamponi debolmente positivi. Dobbiamo continuare a osservare il comportamento del SARS-CoV-2 e la sua capacità di interazione ed adattamento all’ospite. Nel frattempo le regole devono essere sempre le stesse: vigilanza da parte delle autorita’ sanitarie e prudenza da parte dei cittadini. Perché credo che a nessuno farebbe piacere trovarsi nei polmoni un virus debolmente positivo».

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