• Regole più rigide per le manifestazioni No Green Pass e No Vax.
  • Divieto di organizzare cortei nei centri storici.
  • Ammessi solo sit-in.

Il Governo Draghi ha deciso di applicare regole più rigide per chi manifesta contro i vaccini anti Covid-19 e il Green Pass. L’obiettivo del Viminale, guidato da Luciana Lamorgese, è evitare che le proteste possano diventare un pretesto per le ‘teste calde’, causando danni e problemi di ordine pubblico.

In pratica, il Governo ha decretato il divieto di organizzare cortei nei centri storici e nelle strade maggiormente trafficate. Quindi, i manifestanti potranno protestare solo in luoghi meno frequentati e tramite sit-in (quindi, senza la possibilità di spostarsi dal posto prescelto e noto preventivamente alla Prefettura). Inoltre, i manifestanti dovranno tenersi lontano dagli obiettivi sensibili.

Lamorgese, come riportato dal Corriere della Sera, ha già informato prefetti e questori e le nuove disposizioni entreranno in vigore dal prossimo fine settimana.

Accolto, quindi, l’appello dei sindacalisti del SAP e del FSP, che avevanochiesto di intervenire “quanto prima perché gli agenti sono allo stremo delle forze. I poliziotti rischiano la pelle davanti a manifestanti sempre più aggressivi e violenti”.

Enrico Borghi, della Segreteria del Partito Democratico, responsabile delle Politiche per la sicurezza, ha affermato su Twitter: “Le regole del Viminale sulle manifestazioni vanno nel senso giusto. Una minoranza per esporre le sue ragioni non può ‘sequestrare’ una maggioranza. Né danneggiare pesantemente le attività economiche. Inoltre, la salute pubblica va tutelata. Legittimo manifestare, ma nelle regole”.

Questo, poi, il parere di Attilio Fontana, governatore della Lombardia: “Le restrizioni sulle manifestazioni da parte del Viminale? Ci sono due ragioni: la prima di carattere sanitario perché aumentano i contagi come è successo a Trieste, manifestazioni senza mascherina sono ad altissimo rischio e poi il loro parere non deve incidere sull’attività dei commercianti. Una manifestazione va bene, ma bloccare il giorno in cui si lavora di più non è corretto”.

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