Nella bozza del prossimo DPCM sull’emergenza coronavirus è presente l’obbligo di indossare la mascherina in tutti i luoghi pubblici o aperti al pubblico «salvo i casi di comprovata impossibilità per particolari soggetti», ad esempio i bambini sotto i 6 anni di età e chi ha specifiche patologie tali da non potere sopportare il dispositivo.

CENE IN CASA

Poi, per quanto concerne le cene in casa, nella bozza si legge: «Nei luoghi privati il titolare, sia che trattasi di abitazioni familiari o sedi associative, può consentire l’accesso a un massimo di dieci persone diverse dal proprio nucleo familiare risultante dall’anagrafe comunale. Per assicurare il rispetto di tale prescrizione gli incaricati dalla pubblica autorità potranno in qualsiasi momento chiedere l’accesso e procedere alla identificazione dei soggetti presenti nell’immobile».

ATTIVITÀ SPORTIVE

Il DPCM prevede anche lo stop alle attività sportive che comportino «contatto fisico, fatta eccezione per quelle che prevedano la contemporanea presenza di non più di sei soggetti nel campo da gioco. Sono escluse dalla presente disposizione le attività ricreative in centri sociali, comunità di recupero e di accoglienza».

L’attività motoria sarà consentita «purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona, salvo sia convivente».

UFFICIO

Capitolo ufficio: sarà consentita la presenza di non più di una persona per ogni stanza ma dovrà essere incentivato il ricorso allo smart working. Il ricevimento della clientela, poi, dovrà avvenire o con modalità telematiche o attraverso una barriera che non consenta il contatto (e la stanza in cui avviene il ricevimento deve essere igienizzata dopo ogni accesso).

MATRIMONI E FUNERALI

Infine, a proposito delle celebrazioni (come battesimi, matrimoni e funerali), nella bozza del DPCM si legge: «I matrimoni possono essere svolti con la sola presenza dei soggetti che devono intervenire secondo le norme dello stato Civile alla celebrazione e non più di dieci invitati. La mancata osservanza della disposizione determina l’invalidità del matrimonio stesso. I funerali devono svolgersi con la presenza contemporanea di non più di quindici persone».

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