- Un nuovo studio ha scoperto che il SARS-CoV-2 infetta anche le cellule nervose.
- Forse è questa la causa della perdita del gusto e dell’olfatto.
Il Covid-19, a più di un anno dalla sua comparsa, continua ad avere, sulle persone infette, effetti devastanti sulla salute a breve e a lungo termine, come ad esempio la perdita dell’olfatto e del gusto.
Ma c’è dell’altro, a quanto pare, come riportato su Futura-Sciences.com. Infatti, i ricercatori di Inserm, Ospedali universitari Pitié Salpêtrière, CNRS e Yale School of Medicine (Stati Uniti d’America) hanno esaminato le conseguenze dell’infezione da coronavirus sul sistema nervoso centrale.
Ed è stato scoperto che il virus è in grado di infettare direttamente le cellule nervose e ciò impedisce il flusso sanguigno al cervello e danneggia il tessuto cerebrale. I risultati sono stati pubblicati sul Journal of Experimental Medicine il 12 gennaio scorso.
Nel dettaglio, per studiare l’entità e l’impatto dell’infezione da coronavirus su quest’area del corpo, gli scienziati hanno utilizzato gli organoidi – cellule staminali cerebrali coltivate in laboratorio – topi geneticamente modificati e autopsie di individui deceduti a causa del Covid-19.
In primo luogo, il modello organoide ha mostrato che il SARS-CoV-2 potrebbe effettivamente infettare e replicarsi nei neuroni: non vengono distrutti ma subiscono un cambiamento nel loro metabolismo. Le cellule cerebrali vicine sono private dell’ossigeno e muoiono. Inoltre, i ricercatori hanno identificato che è il famigerato recettore ACE2 che consente al virus di entrare nelle cellule dell’ospite, proprio come fa nei polmoni.
Nei topi infetti, gli esperti hanno anche osservato livelli elevati di cellule nervose infette. Livelli associati a cambiamenti significativi nel funzionamento dei vasi sanguigni che interrompono il flusso di ossigeno al cervello.
Poi, le regioni cerebrali di tre pazienti deceduti per gravi complicanze da Covid-19 – insufficienza respiratoria – hanno mostrato segni di danno tissutale e di morte anche a causa della mancanza di ossigenazione dei neuroni.
Questo studio, quindi, suggerisce che i sintomi neurologici osservati nel Covid-19 (vertigini, confusione, ictus, coma…) potrebbero essere una conseguenza di questo danno diretto al sistema nervoso centrale.
In definitiva, queste nuove rivelazioni aiutano a indirizzare gli scienziati verso un trattamento potenziale: bloccare la proteina ACE2, utilizzata dal coronavirus per entrare nel corpo potrebbe prevenire l’infezione neuronale e quella dei polmoni allo stesso. Tuttavia, ci vogliono altre ricerche in tal senso.
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