L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha confermato un’altra variante del coronavirus, chiamata XE, un ricombinante dei ceppi BA1 e BA2 di Omicron. Attualmente, però, è difficile affermare quali saranno le conseguenze (e se ci saranno) sulla pandemia. Cosa sappiamo.

Nel dettaglio, il ceppo XE è, come accennato, un ricombinante di Omicron BA1 e BA2. Una variante ricombinante si verifica quando un individuo viene infettato da più di una variante che si ricombinano tra loro, condividendo il materiale genetico. Il ceppo XE ha finora infettato 637 persone nel Regno Unito. E, per il momento, non sono stati segnalati di altri casi altrove.

Questa nuova variante otrebbe avere una contagiosità del 10% maggiore rispetto a Omicron 2. L’OMS, infatti, ha siegato che questa variante XE potrebbe avere “vantaggio del tasso di crescita di circa il 10% rispetto a BA.2, ma questo dato richiede un’ulteriore conferma”. Tuttavia, finché non verranno riportate “significative differenze nella trasmissibilità” del mutante “e nelle caratteristiche della malattia” che provoca, “inclusa la gravità”, Xe verrà considerata una variante appartenente alla ‘famiglia’ Omicron.

In attesa di saperne di più, è giusto ricordare che i sintomi del Covid-19 variano da persona a persona ed è molto importante conoscerli. Infatti, mentre il coronavirus ha un impatto lieve sulla maggioranza degli infettati, su altri, però, può provocare seri problemi di salute.

  • La nebbia cerebrale è una condizione in cui l’individuo sperimenta un pensiero “pigro”, cioè si riduce la sua capacità cognitiva: “La nebbia cerebrale non è un termine medico o scientifico, è usato dalle persone per descrivere come si sentono quando il loro pensiero è lento, sfocato e non acuto”, si legge in un articolo della Harvard Medical School.
  • Alcuni studi hanno rivelato il legame tra il rischio di delirio e l’infezione da Covid-19. Secondo una ricerca, nel dettaglio, è probabile che il 20-30% dei pazienti con il Covid-19 ricoverato in ospedale sviluppi il delirio che è passato inosservato nei primi casi, in parte perché alcuni pazienti con il coronavirus sono stati sotto l’influenza dei sedativi. Gli esperti sostengono che uno dei motivi principali per cui poche persone soffrono di delirio dopo il Covid-19 è perché il sistema immunitario del corpo ha reagito in modo eccessivo al coronavirus e potrebbe aver bloccato il flusso di sangue nel cervello.
  • Il CDC degli Stati Uniti ha elencato la confusione mentale come un possibile sintomo del Covid-19. La confusione mentale e il disorientamento, infatti, possono essere i primi segni di Covid-19. Secondo uno studio dell’Università della Florida, le persone con sintomi di disorientamento hanno una probabilità tre volte maggiore di sviluppare il Covid-19 grave rispetto alle altre.
  • Altri sintomi: palpitazioni, irritazioni alla pelle; neuropatia delle corde vocali; febbre; ipossia (carenza di ossigeno a livello dei tessuti dell’organismo); disturbi gastrointestinali; perdita del gusto e dell’olfatto.

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